A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Bologna

Approfondimento su Napoli-Bologna

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Il Napoli avrà una settimana piena per preparare la sfida di domenica prossima all’Olimpico contro la Roma.

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Il Napoli nel posticipo della 10° giornata del campionato di serie A  contro il Bologna coglie al “Maradona” il suo decimo successo consecutivo, ritoccando ulteriormente il proprio record. I partenopei hanno sofferto però tanto passando addirittura in svantaggio nel primo tempo e anche non capitalizzando numerosissime occasioni. Alla fine il risultato è stato di 3-2 per il Napoli che si riprende ancora una volta la vetta del campionato.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • I 24 mesi di stagionatura: c’è un calciatore nel Napoli in fortissima crescita nelle ultime partite giocate, ovvero il messicano Hirving Lozano. Appena entrato in campo a inizio ripresa ieri  il numero 11 ha impiegato appena quattro minuti a trovare la rete del temporaneo 2-1 che è anche il suo terzo sigillo consecutivo. Sembra essere tornato indietro di quasi due anni il sudamericano, quando sotto la gestione Gattuso aveva toccato il punto più alto della sua esperienza napoletana. Dopo un campionato poco prolifico avevamo chiesto più gol a Lozano qualche settimana fa e Chucky ha risposto presente.

 

  • La scelta “centrale“: avevo più volte sottolineato l’importanza per la retroguardia partenopea di Rrhamani (CLICCA QUI PER A MENTE FREDDA) e non è un caso che nelle ultime due gare senza di lui il Napoli abbia subito ben quattro reti dimostrandosi un pochino più fragile. Lucio lo ha spiegato in conferenza stampa, accanto al sudcoreano Kim si alterneranno Juan Jesus e Ostigard. Ieri (e contro l’Ajax mercoledì scorso) ha giocato il brasiliano per due motivi, la crescita nell’affiatamento tra centrali e per la necessità di  un palleggiatore dal basso visto che il Bologna era corto e compatto dietro la linea del pallone. Ci sarà spazio in futuro anche per il promettente norvegese perché  è ancora lunghissima da qui a novembre…

 

  • La maturità: ieri sono incappati in una brutta giornata due calciatori su tutti: Politano Meret. L’esterno destro si è divorato un gol clamoroso da una posizione favorevole, mentre il portiere friulano ha commesso una papera in occasione del 2-2 e ha fatto tremare tutti nel finale con un’uscita a vuoto. Nulla di male, è capitato persino ai più importanti di questa squadra, ma ciò che voglio sottolineare è stata la maturità del pubblico sugli spalti che stavolta si è comportato davvero da dodicesimo uomo. Nessun fischio ai ragazzi  nè isterismi ai gol subiti, ma soltanto una voglia di trascinare gli azzurri verso la vittoria e il primo posto in classifica. Sembrano lontanissimi certi pessimi comportamenti del passato con mugugni fastidiosissimi alla prima giocata sbagliata. Cheapeau!

 

  • Le classifiche: dopo 10 giornate il Napoli ha ventisei punti in classifica, gli stessi di un anno fa. Ma, numeri a parte, le due squadre dopo la contestatissima “rivoluzione estiva” non hanno a mio avviso quasi nulla in comune e non ci riferiamo soltanto al fatto che ci siano tanti volti nuovi. Un anno fa difficilmente si riusciva a portare a casa le partite sfortunate (a proposito altri due legni a referto ieri) e i calciatori in campo si innervosivano perdendo lucidità man mano che passavano i minuti. Quest’anno ha ragione Spalletti ci sono i titolari del secondo tempo in grado di dare nuova linfa alla squadra e superare i momenti difficili. Non cambio almeno per il momento la mia idea di inizio campionato: il quarto posto rimane il vero obiettivo stagionale, blindarlo è fondamentale per avere un grande futuro. Per discorsi diversi rimandiamo a marzo…

 

  • Il teorema di Lucio: in questa prima parte di stagione Spalletti ha coinvolto, anche causa infortuni, un pò tutti gli elementi della rosa a seconda della necessità. E anche l’uscita ieri del gioiello Raspadori a fine primo tempo, per molti un azzardo, è una ulteriore prova della varietà di alternative pronte all’uso. Tutto questo è verissimo per tutti gli elementi tranne uno: Victor Osimhen. La squadra è vero che ha vinto tutte le partite senza di lui, ma il nigeriano ha un carisma e una forza dirompente in grado di trascinare verso la vittoria quando in campo. Proiettandoci in chiave Roma-Napoli sarei curiosissimo di vedere insieme la coppia Raspadori-Osimhen in campo per provare a punire le amnesie difensive giallorosse. Scelte che spettano a Lucio e soltanto a lui!

Articolo a cura di Marco Lepore

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