Spalletti in conferenza: “Osimhen? Non dipendiamo da nessuno. Contro il Milan reggeremo il confronto”

Il tecnico del Napoli presenta la sfida di questa sera contro il Milan

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Filtra poco delle scelte di Spalletti dalla conferenza stampa della vigilia. L’allenatore del Napoli blinda i suoi pensieri, non offre spunti di formazione, alimenta solo la curiosità di chi non vede l’ora di scoprire se al posto di Osimhen ci sarà Simeone dall’inizio, come a Glasgow, oppure Raspadori. Una cosa è certa: «Non dipendiamo da nessun calciatore, neppure da Osimhen, altrimenti togliamo meriti agli altri e poi se questi mancano che facciamo? Dobbiamo comunque fare risultato. Siamo un salvadanaio comune, si butta tutto lì dentro».

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Che sia Raspadori oppure Simeone, resisterà l’identità di una squadra che giocherà a viso aperto anche a San Siro ma che, come Spalletti ha ribadito, partirà certamente dietro il Milan: «Loro sono i campioni in carica e quindi hanno qualche vantaggio, ma sono molto fiducioso, sono sicuro che reggeremo il confronto, ci saranno tanti spazi». 

 

IN VETTA. L’ottimismo di Spalletti è figlio del primato europeo dopo l’ultima bella prova in Champions: «Vogliamo vincere sempre, siamo giovani e motivati, in questo momento per stare al passo del Milan dobbiamo andare più forti. Si affronteranno due squadre che stanno bene e hanno intenzioni sane. Bisogna sbagliare poco senza perdere troppi palloni». Il Napoli è bello da vedere ed efficace: «Avevo tante curiosità sulla mia squadra, ma non tracciamo già bilanci, siamo un gruppo serio, dobbiamo stare attenti sul lungo periodo, la strada sarà difficile. Per il momento – dice Spallettisiamo soddisfatti, ma nel calcio basta anche un episodio, quindi restiamo concentrati. La società ha costruito una rosa con giocatori tecnici, ho a disposizione un gruppo di calciatori compatti, hanno tutti la stessa idea. Siamo simili al Milan, ma dobbiamo ancora crescere». 

LAUREA. Affrontare il Milan sarà una sorta di «esame di laurea», anche se Spalletti frena (per ora) su obiettivi e ambizioni: «Io sono quasi un pensionato, devo fare gli ultimi anni stando attento a non esagerare, bisogna andarci piano con le emozioni». Gli elogi a Pioli sono inevitabili: «L’anno scorso è stato molto bravo a tenere unito l’ambiente, sono riusciti a superare momenti difficili e hanno vinto lo scudetto grazie ad alcuni dettagli e alla gestione dei periodi. Quest’anno sarà ancora più difficile per tutti noi perché loro hanno l’esperienza del trionfo. Meritano solo i complimenti». I rigoristi, per il Napoli, varieranno ancora: «Con lo Spezia il primo era Politano e il secondo Elmas, anche col Milan avremo il primo e il secondo, in questo calcio e in una squadra giovane come la nostra è giusto avere più rigoristi». 

TOP SECRET. La formazione, per il momento, è top secret: «Anche noi giocheremo in undici… e comunque non posso dirvela il giorno prima, non sarebbe corretto nei confronti dei miei giocatori. Ma so che posso contare su più di undici e mi fa piacere averli tutti motivati». Sui singoli: «Lozano è recuperato, Demme dopo la sosta ritornerà in gruppo». In attacco, anche senza Osimhen, c’è l’imbarazzo della scelta: «Simeone ci dà più profondità e attacca gli spazi, ama buttarsi dietro la linea, è più fisico. Raspadori è più bravo a venire dentro, a creare superiorità, il secondo gol di Glasgow racconta le sue doti, palleggia e poi te lo ritrovi che ti attacca lo spazio, controlla palla e tira in un attimo». Ci sarà spazio anche per Ndombele: «Può fare tutti i ruoli, per me è perfetto nel 4-2-3-1 a centrocampo, ma ha tutte le conoscenze di calcio e esperienza». Dopo il Milan, cinque azzurri si uniranno all’Italia di Mancini: «Sono contento, se lo meritano, è un piacere vederli allenarsi, danno sempre il massimo». 

Fonte: CdS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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