L’ex Paparesta: «Troppe pressioni sull’arbitro non è stato lucido nel giudizio»

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Fino al gennaio 2008 Gianluca Paparesta ha arbitrato in serie A e in campo europeo. Poi si è dedicato ad altro, diventando dirigente sportivo. Ma non ha mai perso l’occhio da arbitro. Ecco perché nella serata di domenica non poteva certo fare caso a quanto è successo nel frenetico finale di Juventus-Salernitana.

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Che idea si è fatto?«Innanzitutto c’è stata tantissima confusione».

Si spieghi meglio.«Confusione legata soprattutto alla cattiva gestione del Var».

Ma non solo.«La cosa che più dispiace è che nel momento in cui l’arbitro è stato richiamato dal Var si è scatenato il finimondo».

Come mai?«Ecco, questa è la cosa più rilevante. Nessuno protestava per il gol. Nessuno della Salernitana aveva capito cosa fosse successo, ma tutti hanno cercato di mettere pressione sul giovane arbitro. Questa è stata la cosa più antipatica. E vado oltre».

Prego.«In quel momento in campo si sono contate 47 persone contemporaneamente. E la gran parte di essi erano lì senza motivo se non per mettere pressione sull’arbitro».

Questo cosa ha comportato?«Che il direttore di gara è stato costretto a rivedere le immagini al monitor in meno di 10 secondi».

E come valuta la gestione dell’arbitro?«Difficile dare un giudizio troppo afflittivo perché parliamo di un arbitro giovane alle prime partite di serie A che viene chiamato al 95′ dal Var e alle sue spalle si scatena il finimondo. Non poteva essere abbastanza lucido per decidere. Ha avuto difficoltà».

Di che tipo di errore si tratta?«Un errore di applicazione. E da questo punto di vista è importante che ci sia comunicazione da parte di AIA e Lega calcio su quanto accaduto. Bisogna eliminare i dubbi sulla posizione di Candreva e servirebbe che la Lega che ha la produzione dell’immagini dovrebbe comunicare quello che è stato fatto».

E allora di chi è la colpa?«C’è un concorso di colpe tra Var, arbitro e il tecnico che ha tracciato le linee».

Secondo lei il Var come esce da questa vicenda?«È uno strumento che non va assolutamente delegittimato perché lo ritengo valido e l’eventuale errore che potrebbe essere anche comprensibile».

Ma secondo lei il gol di Bonucci era regolare?«Visto l’orientamento che c’è nell’ultimo periodo, ovvero far giocare e convalidare i gol, quella di Bonucci era una posizione ininfluente e quindi il gol era regolare. Non c’è stato contatto tra Bonucci e il pallone che era diretta in porta».

E il portiere della Salernitana?«Non era disturbato da Bonucci. Tanto è vero che Sepe non protesta».

Ci sono i presupposti per la ripetizione della gara?«Assolutamente no. Eventuali errori nell’applicazione del Var non possono essere assimilabili agli errori tecnici».

Fonte: Il Mattino

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