Marco Rossi, ct Ungheria: “Sarà emozionante, ma affronteremo l’Italia senza paura”

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Al fischio finale di Ungheria-Inghilterra ha alzato le braccia al cielo. Marco Rossi, italiano emigrato all’estero per cercare fortuna, ha trovato addirittura la strada della gloria. E il prossimo impegno dell’Ungheria – prima nel gruppo di Nations League – sarà proprio l’Italia, dell’amico ed ex compagno di squadra Roberto Mancini.
RossiMa cosa lascia la vittoria sull’Inghilterra? «Ovviamente grandissima gioia, anche se sappiamo che quella di sabato sera non è stata l’ultima partita, ma la prima di filotto impegnativo».
Però battere l’Inghilterra vuol dire che questa Ungheria può davvero puntare in alto? «È una vittoria che deve dare fiducia ai ragazzi. Fiducia nella possibilità che ogni partita può risolversi in una maniera positiva. Noi facciamo sempre tutto il possibile e di questo i ragazzi sono pienamente consapevoli. A partire dal fatto che sappiamo di essere un intrusi nella serie A di Nations League».
Dove potete arrivare? «Questo non lo so. Noi vogliamo giocarcela, se poi alla fine arriveremo ultimi, pazienza. L’importante sarà usciti sempre a testa alta».
A partire dalla gara di domani contro l’Italia… «Verremo per giocarcela e non certo per difenderci, ma sappiamo che tutto dipende dalla forza del tuo avversario. La mia strategia sarebbe sempre quella di tenere la palla 70% e attaccare, ma credo che con l’Italia sarà difficile. Loro partono favoriti, ma noi dobbiamo sapere chi siamo e dove possiamo migliorare».
A proposito: che effetto le fa l’Italia fuori dal Mondiale? «Per me, come per tutti, la qualificazione mancata è stato uno choc. Ma si sono allineate tutte le possibili congiunture sfavorevoli. Non si può cancellare quanto visto l’anno scorso all’Europeo dove ha giocato bene e vinto meritatamente. Non sono d’accordo con i catastrofisti: non è vero che è tutto marcio. L’Italia continua ad essere tra le migliori».
E invece l’emozione di affrontare la «sua» Italia? «Per ora non ho ancora avuto modo e tempo di pensare all’Italia. Inizialmente ci sarà un bel tumulto di emozioni anche perché invecchiando si diventa sempre più sensibili e quindi sarà molto bello».
Con Mancini avete giocato insieme nella Sampdoria: che effetto le farà trovarselo da avversario domani sera? «Innanzitutto andrebbe detto che sono stato io a giocare con lui. Scherzi a parte, con Roberto ci conosciamo praticamente da una vita. Così come da una vita conosco il suo staff. Potersi misurare contro l’Italia di Mancini è un’ulteriore emozione».
Ora torniamo alla sua Ungheria: in cosa vede la sua mano? «Ho la gioia di vedere che questa squadra gioca senza paura. Questo è quello che mi piace aver trasmesso. La voglia di non mollare mai e l’idea di giocare ogni partita con coraggio, senza preoccuparsi del nome dell’avversario».

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Il Mattino
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