Ex giocatori e con follower, ma non sempre giovane è meglio: parola di Benitez

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AS, parla Benitez. L’ex allenatore del Napoli ha concesso al giornale una lunghissima intervista. Parla della sua “ossessione” per lo studio del calcio, della costruzione dal basso, dell’ influenza social, dei suoi inizi con un Commodore 64, e del fatto che non sempre “giovane è meglio”, in Spagna ha vinto Ancelotti.  Questo un estratto in cui menziona anche l’esperienza a Napoli:

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Sono un allenatore migliore ora rispetto a 20 anni fa. Ho più esperienza, perché ho vissuto tante situazioni e questo ti aiuta a fare meno errori. Adesso ci sono tanti allenatori ‘mediatici’, che hanno tanti followers, ma quando si tratta di prendere decisioni… Pellegrini, a 68 anni, ha più ragione che torto. Allenatori esperti ti danno garanzia e stabilità. Abbiamo l’esperienza di averlo fatto in altri luoghi, dove nel tempo abbiamo migliorato la struttura, come è successo a noi a Napoli“.

Il problema con il calcio è la copertura mediatica, e gli ex giocatori hanno una maggiore presenza nella mente dei tifosi. E questo dà loro un vantaggio. Ma quel vantaggio dura tre mesi. Allora devi dimostrare di essere più di un nome. Non si tratta di essere giovani o famosi. Ma è un trend che circola da anni e che ora i social stanno promuovendo: è giovane, ex giocatore, è bravo. Ma non è sempre così”.

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