Panchina – Lobotka, segna e lotta in mezzo in campo

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6,5 Lobotka – Non faceva gol dall’8 maggio del 2015, quando era al Trencin, campionato slovacco. Sette anni. Il segnale, dunque, che al Genoa va tutto storto. Un tiraccio dalla distanza del centrocampista connazionale di Hamsik, neppure chissà quanto bello: ma non semplice da prendere per Sirigu. Che infatti non prende. Corre e lotta come non ci fosse un domani. 

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5,5 Zielinski  – Mannaggia all’amicizia: ha la palla sul piede sinistro per calciare e fare gol e rompere il suo momento sciagurato. E invece vede lì vicino Insigne e pensa che sia giusto fargli fare gol. Gesto da libro Cuore, ma nella sostanza un disastro. Deve ritrovarsi e mica è così sicuro che possa rivedersi il suo talento in maglia azzurra.

sv Ghoulam  – Ciao Ciao Napoli. Una stella gigantesca, uno di quelli che quando vedevi muoversi sulla fascia restavi incantato. Rovinato da due infortuni dove il miracolo è già tornare a correre. Anche per l’algerino il sipario si abbassa. Ed è a un bivio anche lui: e non di poco conto. Perché il suo futuro è davvero incerto.

sv Demme – Pochi minuti per far coppia con quel Lobotka con cui a inizio stagione tutti erano un po’ tutti certi avrebbe formato la cerniera centrale. Entra quando ormai il Genoa ha abbandonato ogni speranza, con una sconfitta che condanna i rossoblù alla retrocessione in B. 

sv ElmasL’incompiuto. Un motivo o un altro gli è sempre mancato qualcosa per far capire cosa può essere e cosa può diventare. È l’uomo scelto per concedere la standing ovation a Insigne ma non è un passaggio del testimone, perché troppo diversi sono. Si piazza da quel lato ma neppure ci prova a fare quello che fa Lorenzo.

Fonte: Il Mattino

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