Ciò che fa a pugni con l’aria di contestazione che si respira al Maradona

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Ultima gara di Lorenzo Insigne, saluti e commozione senza dubbio. Ultima anche per Ghoulam, per Mertens, chissà Eppure, anche domani, nonostante la “giornata particolare”, non è difficile prevedere qualche contestazione verso il presidente De Laurentiis. Il tutto, francamente, ingeneroso. A causa del Covid ci sono state perdite effettive di quasi 150 milioni negli ultimi due anni, ma a differenza di altri club, il Napoli non ha pendenze né per stipendi, né per imposte e contributi. Ci sono stati, in ogni caso, investimenti top per calciatori come Osimhen e Anguissa (che verrà riscattato a giugno). E nessun top player è stato ceduto solo per necessità di cassa. Il monte stipendi calciatori è il terzo più alto della Serie A, con un fatturato che resta il quinto in Italia. Motivo per cui, in era recente, mai ci sono stati giocatori che hanno rifiutato Napoli, considerato da molti come una meta ideale per la serie A. E i 50mila spettatori domani garantiscono per la zona di Fuorigrotta un buon indotto per le tante attività che ruotano attorno allo stadio. Ecco, tutto questo fa a pugni con l’aria di contestazione che potrebbe improvvisamente respirare al Maradona, con la squadra terza in classifica e che era in corsa per lo scudetto fino a Empoli.

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Il Mattino

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