Caso Juventus-Napoli  tutti prosciolti: AdL, medico sociale e club azzurro

Il club azzurro prosciolto dopo il caso della sfida di Torino

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Il presidente Aurelio De Laurentiis, il dottor Raffaele Canonico, la SSC Napoli: tutti prosciolti. Erano stati deferiti a marzo dalla Procura Federale con l’accusa di non aver impedito a tre calciatori sottoposti a quarantena domiciliare – Lobotka, Rrhamani e Zielinski – di partire per Torino per partecipare alla partita di campionato contro la Juventus finita 1-1 il 6 gennaio. Ieri il Tribunale Federale Nazionale, presieduto da Carlo Sica, ha prosciolto il presidente del Napoli, il responsabile sanitario del club e la società azzurra – difesa dall’avvocato Mattia Grassani – coinvolta per responsabilità diretta e oggettiva.

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NUOVO ANNO. Fu la prima gara del 2022, era il periodo in cui in Serie A tornò l’incubo Covid. Rrahmani, Zielinski e Lobotka partirono dal primo minuto nonostante fossero stati messi in quarantena fiduciaria dall’Asl Napoli 2 Nord fino al 9 gennaio per essere stati a contatto con positivi del gruppo squadra (provvedimento diffuso mentre la squadra era già in volo per Torino). La partita fu in bilico, a rischio, alla fine si giocò tra le polemiche. A marzo il presidente De Laurentiis, il responsabile sanitario Canonico e il Napoli sono stati deferiti dalla Federcalcio «per non aver provveduto a far rispettare o comunque per non aver vigilato sul rispetto delle norme in materia di controlli sanitari». Le accuse, dopo l’udienza di ieri mattina, sono tutte cadute. Il Tribunale Federale Nazionale non ha riscontrato alcuna violazione delle norme e dei protocolli allora in vigore a livello nazionale.

Fonte: F. Tarantino (Cds)

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