A Napoli, Spalletti ha acquisito altra vetrina internazionale

In città però c'è amarezza per il mancato duello con Inter e Milan

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L’amarezza per aver sprecato un’occasione clamorosa, uno scudetto andato in frantumi tra la Fiorentina, la Roma e l’Empoli (senza voler spingere oltre), ha clamorosamente sovrastato la soddisfazione di potersi regalare una dimensione onirica, a passeggio tra le stelle d’Europa: e le due sensazioni rappresentano verità che possono coesistere, ma che costringono De Laurentiis a chiedersi cosa stia succedendo a Napoli e perché. Per liberare l’aria da qualsiasi equivoco, e senza la necessità di frasi eventualmente utilizzabili per libere interpretazioni, la panchina sulla quale accomodarsi per un pizzico di meditazione, andrebbe consegnata pubblicamente al suo legittimo proprietario, Luciano Spalletti in carne ed ossa, lasciando perdere divagazioni dialettiche nelle quali infilarci il naso, per tentare di annusare l’aria nuova. Spalletti ha rispettato le volontà, ha (ri)conquistato la più abbagliante vetrina internazionale nella quale s’è guadagnato il diritto di «sfilare»: ma se «quelle» partite hanno lasciato perplessità, se esiste ora una distanza o una diversità mai avvertita sino a un mese fa, per evitare equivoci è necessario un confronto sano, privo di strategie, diretto e sincero.

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Fonte: A. Giordano (CdS)

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