A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Sassuolo

Approfondimento su Napoli-Sassuolo

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Il Napoli, col successo per 6-1 sul Sassuolo di ieri pomeriggio, ha virtualmente blindato il ritorno in Champions League nella prossima stagione.

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Il Napoli, nell’anticipo casalingo della 35^ giornata di serie A al “Diego Armando Maradona”, ha dominato la sfida contro il Sassuolo. Un 6-1 nettissimo con un calciatore su tutti protagonista, ovvero Dries Mertens autore di una doppietta, che vale il ritorno matematico in Champions (la Roma è a dodici punti ma ha una differenza reti nettamente peggiore).

Ecco i principali spunti del match:

  • I sassi “aureliani”: è stata la settimana del ritiro trasformato in “cene di gruppo”, piu’ per paura di una nuova sommossa che non per proporre qualcosa di nuovo. Durante queste cene il presidente Aurelio De Laurentiis ha lanciato tramite stampa almeno tre frecciate, il primo dei quali riguarda una partenza eccezionale (10 vittorie e due pareggi) con conseguente fine della benzina nella fase clou. La seconda riguarda lo staff medico, con i troppi e ripetuti infortuni nelle ultime due stagioni. Infine le numerose sconfitte casalinghe in questo campionato che hanno determinato l’uscita del Napoli dalla lotta scudetto. Tre sassi da digerire mica da ridere…

 

  • L’assuefazione laterale: facciamo una premessa, non cerchiamo colpevoli a prescindere ma proviamo a sviluppare un ragionamento. Il Napoli ha bisogno come il pane di terzini sia a destra che a sinistra perché l’unica certezza resta Di Lorenzo. Non è un caso che senza Giovanni si è vinta solo una delle ultime quattro partite, perché ad esempio a sinistra Mario Rui non ha demeritato in valore assoluto ma resta a mio avviso un ottimo panchinaro (preso come sostituto di Ghoulam e diventato titolare per troppi anni). Se il portoghese non accetterà il ruolo di alternativa è giusto separarsi (da lui e soprattutto dal suo procuratore che non aiuta con le sue dichiarazioni continue su radio amiche m) e cercare due mancini. Discorso diverso è relativo a Zanoli, il ragazzo ha bisogno di minutaggio e va testato nelle prossime tre gare. C’è una Champions da disputare e se sarà necessario farlo maturare un anno in una piazza più tranquilla (dopo avergli rinnovato il contratto in scadenza nel 2023) va valutato un altro laterale destro pronto e d’esperienza.

 

  • I quattordici dopo gli otto: abbiamo tutti negli occhi quei maledetti otto minuti di Empoli (che a mio avviso potrebbero costare il terzo posto ma non lo scudetto), però ieri pomeriggio a cavallo tra il 7’ e il 21’ il Napoli è andato in rete ben quattro volte. La squadra ha reagito alla grande alle critiche della settimana, scendendo in campo molto concentrata e determinata con l’unico obiettivo di convincere la parte più scettica della tifoseria. Una vittoria che non scalda certamente i cuori ma che, se analizzata a mente fredda, evidenzia una gestione perfetta del match. Ripeto non basta ma è un passo in avanti per il finale di campionato.

 

  • La coppia del futuro: due partite (neanche intere) insieme e otto gol segnati. I numeri non mentono mai e lo ha capito anche Spalletti. Il Napoli non può prescindere soprattutto nella prossima stagione dal duo Mertens-Osimhen perché sono gli unici in grado di fare la differenza sotto porta. Personalmente le parole di “Ciro”(e in parte anche di “Lucio”) non mi hanno per nulla rassicurato sulla sua permanenza all’ombra del Vesuvio e questo potrebbe essere l’errore più grave (e difficilmente perdonabile) in assoluto dell’intera gestione ADL. Serve un accordo immediato che possa definitivamente sancire una pace tra proprietà e dirigenza.

 

  • La piazza delle esagerazioni: d’accordo lo Scudetto è sfumato (post Fiorentina probabilmente) e neanche una vittoria importante e bella contro il Sassuolo può riaccendere gli animi. Però contestare una squadra che aveva più o meno messo a sicuro la qualificazione già a sei sette partite dalla fine mi sembra davvero un’esagerazione. L’obiettivo prioritario per garantire competitività anche in futuro era quello e non si possono cancellare sette mesi di ottimo livello per le ultime seppur cocenti delusioni. L’unica domanda da porci è solo se l’allenatore abbia il pieno controllo del gruppo per evitare una partenza ad handicap l’anno prossimo.
    In tal senso avrei fatto due domande al tecnico di Certaldo. 1) Al 56’ il Napoli ha siglato il 5-0 perché i primi cambi sono arrivati solo dopo venti minuti (non dando maggior minutaggio a Demme, Zanoli e soprattutto Politano)?
    2) Perché Zielinski non è entrato a partita in corso? Paga lui le colpe per tutti o aveva problemi?
    Ci sarà tempo per parlarne ma ora va festeggiato un traguardo non banale e difeso il terzo posto dalla Juventus.

Articolo a cura di Marco Lepore

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