“Il Mattino” vota gli azzurri: si salva solo Mertens e Osi per il gol: Fabian Ruiz e Zielinski trotterellano!

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Il Mattino dà i suoi voti:

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Chissà se il Napoli ha davvero capito che era una partita che in palio aveva lo scudetto, oppure la tradizionale sindrome autodistruttiva è riemersa proprio perché lo aveva capito fin troppo bene. Italiano va a segno anche questa volta, forse a per far pentire De Laurentiis a non averlo scelto. Centrocampo blindato, buona condizione atletica, palla che gira e rigira. Niente di che, ma basta e avanza. Fabian e Zielinski sono inguardabili ed è difficile poter far strada così: dietro Rrhamani non è lucido, Koulibaly pure. Insigne non è travolgente, ma è comunque uno dei pochi a non lasciarsi andare. Il 4-2-3-1 che fa Spalletti sembra girare come si deve solo all’inizio. Nel finale, dopo il 2-3, tutti a bocca aperta perché in 10 minuti neppure la palla si è avvicinata a Terracciano. Senza parole. 

5,5 Ospina 

Praticamente quasi sempre è rimasto lì o a guardare la partita o a raccogliere il pallone in fondo alla rete. Colpe non ne ha di sicuro in nessuno dei tre gol, nel senso che tanto quello fa: non ha la spinta per arrivare sul palo opposto da dove parte e infatti Ikoné e Cabral prendono la mira e la buttano proprio là. 

5,5 Zanoli

È in ritardo su Ikone che ha il tempo di controllare e di battere in porta. Pure sfortunato, perché è l’unica disattenzione evidente. Non sbaglia tanto, Saponara non sfonda mai, ma dopo un buon primo tempo cala in modo notevole, forse perché gli pesa la frittata che avevo cucinato. In ogni caso ha piede e coraggio. Gli serviranno. 

4,5 Rrhamani

Rinvio sballato nell’occasione del primo gol dei viola e poi sul terzo che chiude la partita si lascia andare in una fuga in avanti che quelli con i suoi piedi dovrebbe lasciar fare ad altri. Probabilmente perché Cabral gli ha regalato un pomeriggio di sportellate che lo hanno portato ad avere le allucinazioni. 

5 Koulibaly

Frastornato dalle voragini che un centrocampo incapace di fare filtro per troppo tempo concede, non ha la bacchetta magica dei giorni migliori per sistemare le cose. E quindi anche lui va in disgrazia, sembrando per lunghi tratti un difensore normale e non il gigante più forte del campionato italiano. 

5,5 Mario Rui

In certi momenti è assatanato, in altri distratto. Alcune azioni sono travolgenti, in altre si fa travolgere. Ha il peggiore dei clienti, ovvero Nico Gonzalez che è pure in pomeriggio di grazia. E con avversari così non puoi sbadigliare. Va in anticipo su Gonzalez ed è un errore. 

4,5 Fabian Ruiz

Senza passo, senza ritmo, neppure per un istante ha fatto filtro o massa: si è consegnato al destino e il destino di è preso gioco di lui. Incrocia Amrabat e Duncan che fanno la figura dei fenomeni per la voglia che ci mettono in campo: irritante quando a due metri dalla porta passa piuttosto che calciare. 

6 Lobotka 

Fatica e non poco a dare geometrie e gioco agli azzurri nel primo tempo: poi quando la squadra si accorcia, anche lui ne trae beneficio ed è più complicato per Duncan e compagnia riuscirlo a schermare. Ma dura tutto troppo poco e poi quando la barca va a picco stavolta neppure lui la salva. 

4,5 Zielinski 

Non si vede mai. Leggero ma anche presuntuoso, banale nei movimenti e nelle idee. È lì spostato a ridosso di Osimhen che quasi vede col binocolo: a tratti persino tremebondo, anche se cerca di sfogarsi con qualche corsa in avanti. Un peccato vederlo così in questo momento dell’anno. 

4,5 Politano

Biraghi non gli fa capire nulla e quindi a parte qualche corsa all’indietro, difficile che riesca a trovare spazi per sprintare o per provare un traversone degno di questo nome. Apatico in certi momenti, normale che sia il primo a uscire per tentare di rialzarsi dalla caduta. 

6,5 Osimhen 

A lungo irritante, nei suoi inutili tentativi di fregare Igor sulla corsa o approfittando del proprio fisico. Poi, però, fa reparto sempre tutto da solo: è suo l’assist per Mertens ed è suo il gol al volo che riapre la partite. E poi c’è poco da fare: se la squadra si infiamma, lui c’è sempre là davanti a dannarsi l’anima. Per tutti. 

6 Insigne 

Venuti è uno che va spesso in tilt quando il capitano prende e parte: anche lui non vede mai la porta, il suo unico tiro è a giro, vero, ma è lento e centrale. Frastornato dalle voragini che si spalancano sulla sua fascia ma in ogni caso è uno dei pochi che prova a resistere e a inventare qualcosa. Ma anche qui, nulla che scuote per davvero. 

5 Lozano

Poco poco meglio rispetto a Politano, ma anche lui sbaglia passaggi semplici e Biraghi riesce persino a prendersi più lussi offensivi approfittando del messicano: non ci sono guizzi, sempre lontano dalla porta e anche piuttosto confusionario. Un altro che una gara fa bene e l’altra la delude. 

6,5 Mertens

Il gol è bello, da attaccante spietato che non sbaglia nulla con quel piede sempre delizioso. Uno, cento, mille Dries: prende di mira l’arbitro, protesta per ogni contatto dubbio, persino per una rimessa chiaramente dei viola. Almeno ci mette impeto e cuore, poi anche lui poco illuminato. Ma doveva entrare assai prima. 

sv Demme

Ormai non gioca più. E questo tipo di calciatori sicuro non danno nulla in dieci minuti: Spalletti ha bisogno di avere più equilibrio in mezzo al campo perché a ogni palla che si perde, i viola in pochi passaggi arrivano nella metà campo del Napoli. Lui argina e riparte, ha un buon piede e questo si sa. 

sv Elmas 

Un centrocampo così in salure come quello viola doveva essere probabilmente fronteggiato con uno come lui fin dall’inizio: lui, in ogni caso, di minuti per mettersi in evidenza ne ha ma non riesce in ogni caso ad avere spunti interessanti. Dopo il 2-3 non riesce a infiammare il finale e resta alla finestra. 

sv Ghoulam 

Due calci di punizione, due flop: sul primo il pallone va sulla barriera su posizione centrale ed interessante; sulla seconda dovrebbe venirne fuori uno spiovente dalla destra che però è lungo e nessuno in area riesce a intercettare. Insomma, si piazza sulla sinistra ma di corse neppure una. 

4,5 Spalletti

È la settimana giusta per finire sulla croce: consegna il centrocampo a Italiano, con Zielinski e Fabian imbarazzanti: i viola corrono di più e il pallone non lo vede quasi mai. Riabilita il trequartista quando lo aveva messo in soffitta da un po’ e la mediana è senza idee e solidità. Mertens viene gettato nella mischia troppo tardi, dopo aver concesso eccessivo coraggio alla Fiorentina. 

P. Taormina (Il Mattino)

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