A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Atalanta-Napoli

Approfondimento su Atalanta-Napoli

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L’Atalanta, con questa sconfitta casalinga contro il Napoli, sembra ormai fuori dalla lotta Champions ma può puntare sull’Europa League. 

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Era uno snodo cruciale in chiave “Champions” quella disputata tra Atalanta e Napoli oggi pomeriggio alle ore 15 al “Gewiss Stadium” di Bergamo, valida per la 31° giornata del campionato di serie A. Alla fine sono i partenopei di mister Luciano Spalletti ad imporsi col punteggio di 3-1, grazie alle reti di Insigne, Politano ed Elmas e il temporaneo 1-2 dell’Atalanta siglato da De Roon. Ecco i principali spunti del match:

  • La macchina del fango: è stata una settimana molto faticosa pe i media e in particolare per un giornale che da tempo ormai fa solo finta di ergersi a “paladino di tutto lo sport nazionale“. Sin dai primi giorni si è cercato di mettere pressione o meglio “depressione” in casa Napoli a questa delicata sfida parlando di infortuni gravissimi tra i partenopei (Anguissa, Ruiz Zielinski poi tutti e tre in campo). Ha continuato parlando di deferimenti che potessero costare tantissimi punti di penalizzazione per le vicende “Asl” e “Plusvalenze” (senza mai citare ad esempio l’amatissima Inter che un mese fa ha rifinanziato il suo debito, cosa che in qualsiasi società sarebbe l’anticamera del “fallimento economico“). E infine, dopo aver raccontato “incredibili scoop” sulla monetina di Alemao del 1990, ha chiuso covando un “pericolosissimo” “caso Osimhen” poco amato dai compagni per i suoi ritardi dalla Nazionale. Una vera e propria macchina del fango alla quale avrebbero voluto replicare direttamente tutti i tifosi partenopei, ma ci ha pensato come sempre “Lucio” mortificandoli a dovere. Roba da coda tra le gambe…

 

  • I dodici passi: sembrava che l’unico colpevole del fallimento della Nazionale (a proposito di macchina del fango che grande protezione mediatica in settimana per coprire la “vergogna” targata Gravina-Mancini di aver perso in casa contro la Macedonia) fosse Lorenzo Insigne. Già come sempre pochissimi meriti e tutte le colpe per il capitano partenopeo, che però al 13′ batte un calcio di rigore pesantissimo per l’inerzia della partita. Dodici lunghissimi passi per arrivare a calciare quel pallone e tanti pensieri in testa, ma la gamba non trema e il pallone si infila alla destra di Musso. Al 36° ancora Lorenzinho confeziona uno schema bellissimo che Politano esegue in maniera perfetta. Altre sette giornate e le strade si separeranno per sempre, ma Insigne vuole continuare a lottare fino alla fine per quel sogno nel cuore di tutti i tifosi napoletani…

 

  • L’imperfezione da capitano: se come detto Insigne è tra i capitani più criticati nella storia dei partenopei (ma anche molto amato da una parte della tifoseria per la sua imperfezione e incompiutezza che è assolutamente in linea con la storia calcistica della SSC Napoli), il suo erede sembra pronto a seguire le sue orme. Infatti sembra ormai scontata nella prossima stagione la fascia per Kalidou Koulibaly che, forse per una sorta di maledizione partenopea, anche ieri ha giocato una gara tutt’altro che perfetta. Basti vedere i due strafalcioni nei primi sei minuti di gioco (persino inciampando da solo sul pallone) e l’ennesimo gol subito per una sua distrazione al centro dell’area. E’ vero che avvia l’azione del terzo gol e che resta sempre ben presente nella fase difensiva, ma senza voler criticare per forza un “gigante” dal punto di vista fisico e morale come lui, forse a Napoli essere capitani significa essere imperfetti…

 

  • La poesia: se Napoli è per molti la capitale della cultura per le sue eccellenze artistiche, ieri però al minuto 81’i tifosi partenopei si sono goduti una vera e propria poesia tutta messicana. Potremmo partire dall’inizio col recupero bellissimo di Koulibaly o finire con la finalizzazione precisissima di Elmas che infila Musso con un piattone delicato. Ma stavolta la magia è nella giocata del “Chucky” Lozano che prima lavora il pallone sulla fascia destra costringendo il suo diretto avversario a indietreggiare, e poi taglia il pallone orizzontalmente per Elmas, come solo un fine sarto di altissima moda saprebbe fare. Un dolcissimo “cioccolatino” da far vedere ai ragazzini, in un momento in cui il nostro calcio vive una profondissima crisi tecnica.

 

  • Il festival degli esterni: abbiamo raccontato per tutta la stagione come con mister Spalletti gli esterni d’attacco stiano facendo una grandissima fatica, eppure ieri in Atalanta-Napoli si è ribaltata completamente tale teoria. Partiamo dai terzini, ottimo l’esordio dal primo minuto di Zanoli (il ragazzo ha sofferto un pò nella ripresa la velocità di Boga ma ha servito con personalità l’assist decisivo per il rigore di Mertens) e match da vero “professore” per Mario Rui (ieri in assoluto il migliore in campo a mio avviso). Ma il meglio lo hanno dato soprattutto i quattro esterni offensivi che si sono alternati durante i novanta minuti: un gol e un assist per Insigne nel primo tempo, una gol di ottima fattura di Politano sempre nella prima frazione, una rete di precisione e decisiva per Elmas nel finale e un bellissimo assist da parte di Lozano.

Articolo a cura di Marco Lepore

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