La regola del 9 è buttarla dentro: la lotta la decideranno gli attaccanti

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Il campionato di serie A è più equilibrato che mai: Milan, Inter, Napoli e Juventus sono tutte lì, se la giocano settimana dopo settimana, punto a punto, nella speranza di un passo falso altrui per approfittare ed effettuare il sorpasso. Quindi conterà non prendere gol, ma anche e soprattutto, farne. Per cui, in agguato ci sono loro: gli attaccanti, i numeri 9. Perché dopo aver scollinato l’era del «falso nove», è tornato di moda il totem: l’attaccante fisico che mette paura anche solo quando si muove senza palla. In tal senso le quattro pretendenti al trono possono vantare altrettanti giganti d’area. A Milano si punta sull’usato garantito con i trentacinquenni Giroud e Dzeko, Napoli e Juve si affidano al futuro supergreen di Osimhen (23 anni) e Vlahovic (22). 

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Giroud è l’uomo dei gol pesanti nelle partite pesanti, Dzeko è l’attaccante-regista, quello che segna ma sa anche far segnare; Osimhen è la furia capace di trascinare dietro avversari e compagni a suon di scatti supersonici; mentre Vlahovic ha le sembianze di un cyborg arrivato dal futuro e progettato solo con l’intento di segnare. Gol d’autore, gol di rapina o gol a porta vuota: nessuna differenza. Quello che conta sarà sempre e solo buttarla dentro. E i quattro moschettieri del gol non hanno alcuna intenzione di riporre la propria spada nel fodero al momento dello duello finale.
Il Mattino
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