Bucciantini: “Non sono più sette sorelle ma quattro per lo Scudetto”

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Marco Bucciantini, giornalista, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Marte, a Si Gonfia La Rete.

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“Per come hanno parlato in questa settimana difficile, allontanando sia gli alibi che quanto fatto, non mi sembra che le squadre coinvolte in alto si vogliano nascondere. Per me sono 3-4 squadre e ci metto dentro anche l’Atalanta. Non sono più 7 sorelle ma 4 per lo Scudetto e questa è già una notizia importante, specie l’assenza della Juventus. Bisogna vedere nella navigazione ordinaria quanto si riesce a fare sentimento insieme. Anche per questo serve la memoria, che è una forma di cultura. Quante volte nei lutti ci riscopriamo più vicini di quanto si pensasse.
In questo caso il ricordo del lutto di un grande campione come Maradona e, per certi versi, anche un grande uomo. La memoria raduna tutto il meglio che puoi esprimere e secondo me la cosa ieri ha fatto partita, è stato un elemento tattico. Tutto fa squadra e partita. Ieri la differenza è stata netta. Sembrava una partita di storia, perché il Napoli ha pescato chi sa giocare insieme con un’idea, un pensiero, un modo di farli stare insieme. Nessuno ha tolto qualcosa e ieri la storia è andata in campo. Dall’altro lato c’è una squadra che non ha ancora trovato un presente, una squadra in cui non vedi più la storia, stanno provando a cambiarla. Eppure a volte saperci lavorare con la propria storia fa la differenza.
La più bella partita del Napoli di Sarri fu proprio un 1-4 contro la Lazio. Se sposti bene il pallone sul loro centrocampo fanno fatica. Può darsi ci sia un incastro ma tanti giocatori sono migliorati di condizione, come Zielinski. C’è Lobotka che può finalmente essere scoperto, lo avevi preso da anni e non lo avevi capito. Insigne ha giocato molto dentro al campo ieri. Ci sono state le solite grandi idee di Spalletti, Sarri si è snaturato per mettere un terzino marcatore e dopo 10′ era sotto 2-0. C’è stata una vittoria dell’allenatore, che ha preso il Napoli aggiungendo del suo senza togliergli niente. Detto questo, quanti giocatori ci sono stati in questi anni in Serie A come Mertens? Ne ricordo 3 forse. Magari non fa più 30 partite così ma anche un paio…Come Mertens ce ne sono stati pochi in Italia, tecnicamente intendo.
Sassuolo-Napoli? Va bene affrontarlo nel fitto del campionato, non è una squadra fisicamente eccezionale. Se si apre un po’ il campo e si duella un po’ meno però è una squadra tecnicamente forte. Ha perso Locatelli ma se Scamacca e Raspadori funzionano è una squadra da 60 punti. Ha cambiato allenatore ed è una squadra di alta borghesia del campionato. Le grandi squadre quando stanno bene devono macinare punti, i campionati si vincono macinando punti quando si sta bene e resistendo negli altri casi. Ieri il Napoli è tornato a giocar bene, è primo e deve guardare solo sé stesso”.
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