Spalletti: «Spero di indossare a lungo l’azzurro»

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Un centro sportivo per ragazzi e bambini in difficoltà ad Acerra, voluto dal vescovo monsignor Antonio Di Donna. E all’ora della benedizione della struttura, l’arrivo dell’ospite d’onore, Luciano Spalletti. Un campo di calcio a cinque in erba sintetica. Attorno al tecnico azzurro, a salutarlo, decine di bambini. «Anche io ho cominciato in un campo cosìha detto Spalletti parlando ai ragazzianzi il mio era peggiore di questo. Sono felice che voi abbiate un campo più bello. Ho tentato di fare il calciatore ma non sono riuscito a diventare importantissimo ma poi ho creduto in quello che facevo e ho avuto comunque successo. Piano piano. Facevo anche l’allenatore dei bambini, su un campo così, dettavo delle regole e il mio capitano era quello che aveva la pagella migliore. Non il più bravo. Anche Koulibaly. Osimhen e Insigne sono stati bambini che hanno sognato di diventare campioni e poi hanno formato quella corteccia di uomini che ci vuole e lo sono diventati davvero. Complimenti per aver creato questa struttura: questa è solo la scatola che vi mettono a disposizione, il regalo dentro è il vostro impegno, la gioia di stare assieme, la vostra libertà di poter esprimere i vostri sogni. Voi siete per noi tutti importanti, noi crediamo nel vostro futuro. Noi stiamo a guardare quello che voi riuscirete a diventare». Riceve come dono il Pulcinella, la maschera di Acerra. Un bimbo gli chiede come ci si sente a essere l’allenatore del Napoli. Spalletti sorride: «Provo una grande gioia, mi sento benissimo nella tuta azzurra, e spero di poterci fare dentro molti chilometri e magari con voi al mio fianco saremo ancora più forti». Fon te: Il Mattino

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