F. De Luca: “Ancora zero gol subiti, è così che si va lontano”

È una squadra da scudetto perché ha anche una difesa insuperabile

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Il Napoli ritorna da Roma con un punto meritato, un’ottima prestazione e la porta ancora inviolata. Il commento e l’analisi nell’ editoriale di F. De Luca:

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“La serie di vittorie consecutive del Napoli si è interrotta all’Olimpico. Spalletti non avrebbe voluto fermarsi qui, in quella che era stata la sua casa e dove è stato accolto da fischi e striscioni ostili (e a un certo punto ha alzato la mano un ironico saluto ai suoi ex tifosi): la storia di Totti, che non è stata una sola fiction, ha lasciato il segno. Il pareggio di Roma non consente agli azzurri di effettuare il controsorpasso in testa e adesso al comando della classifica sono affiancati dal Milan, che ha vinto soffrendo le ultime due gare con Verona e Bologna. Le due protagoniste delle sfide scudetto degli anni Ottanta non erano appaiate lassù da trent’anni, autunno del 91, immediato post Maradona.
Il Napoli non ha trovato la via del gol – non accadeva dal 20 dicembre 2020, quando perse contro la Lazio a Roma per 2-0 – e neanche ne ha subiti. Ed è qui la notizia importante della giornata. Perché una squadra da scudetto è anche una squadra che ha una difesa di ferro soprattutto contro un avversario tignoso come la Roma e davanti a 50mila tifosi. La linea ha retto benissimo comandata da Koulibaly, i rischi corsi da Ospina sono stati pari a quelli di Rui Patricio. Si è visto carattere, gli azzurri hanno reagito colpo su colpo. Come ha detto Spalletti alla fine c’è stata «tanta roba addosso». Che vuol dire avere la mentalità e gli attribuiti per affrontare il duello con il Milan e con chi si avvicinerà al primo posto. A Roma il Napoli non l’ha messa sulla difensiva anche se nel primo tempo ha avuto un atteggiamento più cauto rispetto alle precedenti gare. Più efficace nella ripresa, con una migliore circolazione della palla grazie ad Anguissa e Fabian e con un attacco più pungente: Osimhen, ben marcato, è riuscito a liberarsi e a colpire un palo e a sfiorare poi la traversa. Victor è rimasto all’asciutto ma ha dato una prova di maturità perché non ha reagito alle durezze, e a qualche provocazione, dei difensori della Roma: un grande calciatore non si vede solo dai gol.
I contenuti agonistici sono stati superiori a quelli tecnici, ne è uscita una partita tesa, perché Napoli e Roma avevano molto da giocarsi, e terminata con l’espulsione di Mourinho e Spalletti (quella di Luciano a fine gara). Non essendovi stati i gol di Osimhen e Abraham è stato l’arbitro Massa ad un certo punto a volere salire sulla ribalta, non soltanto con i rossi ai due allenatori che non avevano avuto atteggiamenti irriguardosi nei suoi confronti. La gestione della partita è stata sbagliata, ad esempio Abraham avrebbe meritato la seconda ammonizione (quindi cartellino rosso) per il calcio in faccia a Zielinski alla fine del primo tempo. Ha ragione Gasperini, il tecnico dell’Atalanta, altro espulso di giornata, a chiedere rispetto e spiegazioni. Il silenzio degli arbitri è sbagliato”.

Fonte: Il Mattino

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