Osimhen, mister 100 milioni: così Victor ha conquistato Napoli

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Decisivo, il più determinante di tutti in serie A: un fenomeno Victor Osimhen, contro il Torino ha ripetuto la performance atletica di Leicester impattando il pallone a 2,52 metri di altezza per girarlo di testa in porta. Cinque reti in campionato, tre in Europa League: Victor va a segno ogni 82 minuti, una media impressionante.La sua importanza è fondamentale non solo per le reti ma anche per quello che è il suo apporto continuo in termini di dinamismo, con scatti per la ricerca della profondità, il lavoro di sponda, una crescita evidente anche nella partecipazione alla manovra. Sempre più un trascinatore Osimhen, un uomo squadra, un attaccante che non pensa solo al gol ma si sacrifica con il lavoro in pressing per disturbare l’impostazione dal basso delle squadre avversarie e con i recuperi in fase difensiva. Un centravanti fortissimo dal punto di vista atletico, potente, veloce che esprime grande forza fisica e mette in mostra nello stesso tempo buone qualità tecniche e con un fiuto del gol straordinario.Un campione, umile e determinato che ha stregato tutti negli spogliatoi, tutti gli vogliono bene, simpatico e disponibile: dopo il gol Insigne è corso ad abbracciarlo dalla panchina e tutti lo hanno festeggiato. Una grande intuizione del direttore sportivo Giuntoli che lo aveva già individuato durante il mondiale under 17 con la Nigeria e continuato a seguirlo quando giocava nel Wolfsburg e nel Charleroi e poi ne ha seguito la crescita evidente nel Lille: nell’estate 2020 partì la trattativa lunga, non semplice perché all’attaccante nigeriano erano interessati anche club di Premier League. Il corteggiamento del direttore sportivo azzurro proseguì, Osimhen disse sì al Napoli con grande entusiasmo e arrivò un centravanti molto gradito a Gattuso. Sfortunato il suo primo anno in maglia azzurra, l’infortunio subito alla spalla in un match della nazionale nigeriana lo ha tenuto fuori a lungo, una stagione che comunque è riuscito a chiudere con 10 gol. In questo suo secondo anno tutto invece è ricominciato bene, già delle amichevoli estive che lo hanno visto protagonista in maniera particolare con la doppietta messa a segna all’Allianz Arena nel 3-0 al Bayern Monaco. Poi il via al campionato con l’espulsione nella prima giornata con il Venezia, l’assenza per squalifica con il Genoa, il rientro con la Juve dopo la riduzione di un turno da parte della Corte d’Appello che accolse il ricorso del Napoli. E poi sempre in campo dal match con la Juve, da Udine in poi ha sempre segnato, eccezion fatta per la trasferta di Firenze, tra campionato e Europa League arrivando a quota 8: un gioiello dal valore di mercato da considerare in questo momento di oltre 100 milioni. Un gioiello in tutti i sensi, il centravanti nigeriano è sotto contratto con il Napoli fino al 2025 (l’ingaggio netto è intorno ai 4 milioni tenendo presenti anche i bonus), un giovane di 22 anni che rappresenta il presente e il futuro del Napoli. Un sorriso per tutti nello spogliatoio, allegro, simpatico e legatissimo alla sua famiglia in Nigeria: ha coronato il sogno di diventare un calciatore importante e ha sempre bene in mente le sue origini, il suo passato. Ne ha fatti di sacrifici per potersi poi affermare ne mondo del calcio e il suo spirito è sempre quello di chi lotta e non vuole arrendersi mai. Il pubblico del Maradona apprezza le sue qualità, è lui uno dei beniamini: cori, incitamenti fin dal suo ingresso in campo per il riscaldamento prepartita contro il Torino fino all’apoteosi al momento del gol decisivo. Uno stacco imperioso, tempismo perfetto, ricerca del pallone dopo il rimpallo sulla schiena di Elmas, l’anticipo sui difensori: una rete bellissima e pesantissima di super Osimhen. R. Ventre (Il Mattino)

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