Casagrande su Spalletti: “Tempi da attore, Luciano mi piace”

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Il palcoscenico o la macchina da presa come un campo da calcio. Maurizio Casagrande è attore di cinema e teatro, ma soprattutto un grande tifoso del Napoli. Si gode il primato solitario degli azzurri e guarda al futuro, senza badare troppo a un passato recente che ha fatto soffrire lui e tutti gli innamorati della maglia del Napoli.
Come si vive questo momento? «Con i piedi per terra».
Ovvero? «Nella vita ho imparato a non esaltarmi. Mai. Motivo per il quale anche adesso cerco di non pensare troppo alla classifica. Diversamente…»
Diversamente? «Starei camminando a parecchi metri dal suolo».
Intanto incrocia le dita per la partita contro il Torino? «In realtà a me interessa più la squadra che i risultati finali e devo dire che fin qui ho visto tante cose belle. Gattuso mi aveva ben impressionato quando ha rianimato una squadra che sembrava spacciata, poi sono arrivati quei risultati deludenti e mi ero un po’ perso d’animo».
E invece adesso? «Devo fare mea culpa, perché in principio non ero un grande fan di Spalletti».
Perché? «Non pensavo fosse caratterialmente compatibile con la piazza di Napoli che è notoriamente difficile. Ma già alla seconda giornata mi sono dovuto ricredere. Ha preso la vertigine dei capelli e l’ha trasformato in fiocco. Ha riacceso l’orgoglio dei napoletani».
Insomma, le piace… «Spalletti ha una qualità straordinaria: riesce a dire in faccia anche le cose più crude. Lo fa sempre in maniera divertente e al momento giusto. Senza rabbia. Ha i tempi perfetti e misura perfetta. Non l’avevo capito subito come personaggio ma invece ha tanto da comunicare. Va per la sua strada».
Ma c’è un giocatore del Napoli che vedrebbe bene come attore? «Personalmente sono dell’idea che ognuno deve fare il suo mestiere e quindi meglio non toglierli dal campo di calcio, però devo ammettere che Zielinski è un giocatore che un po’ mi somiglia».
Davvero? «Ha una tecnica spettacolare e sono più io ad aspirare ad essere come lui, però devo dire che in campo ha una visione di gioco a 360 gradi ed è velocissimo nel pensiero. Qualità che mi vengono riconosciute quando sono in scena, soprattutto quando si tratta di improvvisare. La battuta se viene con un attimo di ritardo non fa più ridere e lui in un attimo decide come sviluppare il gioco. Quando è in forma è una macchina da gol e da assist».
Uno che in campo ride tanto è Osimhen…«Ma non ditelo agli avversari. Sono contro la violenza, ma capirei se un difensore dovesse provare fermarlo con una pistola. È devastante e vorrei correre io come lui perché quando parte è infermabile. Aveva fatto vedere le scintille lo scorso anno, adesso è definitivamente sbocciato. Punta la porta come un laser dei film di fantascienza».

Factory della Comunicazione

B. Majoprano (IL Mattino)

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