Italia/Belgio: i voti. Di Lorenzo instancabile, l’ex Jorginho sbaglia sul gol. Insigne pochi attimi di gara

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Il Mattino dà i voti alla gara degl iazzurri

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Donnarumma 6. Dai fischi di San Siro agli applausi dello Stadium. Il mondo gira al contrario, mente lui è fermo lì, in porta, a parare. Una volta è fermo con le gambe troppo aperte e lì sotto si fa passare goffamente il pallone dell’uno a due. Ps: salvato da due traverse e un palo, anche la fortuna gioca il suo ruolo, a volte.
Di Lorenzo 6. Costretto al supplemento di impegno per l’infortunio di Calabria. La Nazionale, però, non stanca, nemmeno lui. Si batte, contro Ferreira Carrasco e qualche duello lo vince. Spinge con i tempi giusti. Positivo.
Acerbi 6. Parte un po’ lento, poi va al raddoppio su tutti e non lascia più nulla. Dignitoso.
Bastoni 6. Segue con grande attenzione Batshuayi, che fa molto movimento. A volte usa le cattive, mollando qualche calcione qua e là.
Emerson 6. Sale spesso, accompagna. Concentrato anche quando deve difendere. Ben protetto da Chiesa.
Barella 7. Il solito motore, imprendibile a tratti, per tutti i novanta minuti: recupera e riparte e il gol è un gioiello. Gli piace segnare al Belgio, evidentemente. Ieri come a Monaco, è sempre show.
Locatelli 7. Rispetto a Jorginho, usa una regia più compassata, ma pur sempre puntuale e di qualità. Conferma.
Pellegrini 6,5. È in ottima condizione e lo dimostra anche con la maglia della Nazionale. Nel suo vecchio ruolo, quello di mezz’ala. Fa su e giù, riempie la zona centrale e l’area di rigore.
Berardi 7. Qualche bella iniziativa in dribbling, crea pericoli, specialmente nel primo tempo. Nella ripresa si toglie la soddisfazione del gol, su rigore. Segnato con il brivido.
Raspadori 5. Viene inghiottito dalla fisicità dei difensori del Belgio, non trova spunti degni, nonostante il grande impegno. Mancini lo promuove, ma lui stesso sa che la gloria passa anche da queste partite giocate un po’ così.
Chiesa 7. Subito a mille, nel suo stadio. Con l’ovazione che lo spinge a correre. Cerca il gol, ma non lo trova. Prezioso comunque: rimedia il rigore del raddoppio. Calciatore irrinunciabile.
Kean 5,5. Va a fare a spallate con i centrali del Belgio. Non ha grandi occasioni, si limita alla gestione della palla, che difficilmente perde. Poco costante.
Jorginho 5,5. Pochi minuti nel finale, fuori posizione su De Bruyne nella ripartenza del Belgio (su rinvio con le mani di Courtois) che porta al gol di De Ketelaere.
Cristante 6. Ormai si è capito: per Mancini non è un titolare ma la migliore delle riserve. Lui trotta e non sbaglia.
Bernardeschi ng. Giusto il tempo di salutare i suoi tifosi.
Insigne ng. Assaggia il campo per pochissimi minuti, stavolta la Nazionale ha fatto a meno dei suoi tiriaggiro.
Mancini 7. Torna al successo nella finale per il terzo posto, dopo una buona prestazione delle seconde linee. Tutto utile per il futuro, nonostante alcuni aspetti da migliorare.
Alessandro Angeloni (Il Mattino)

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