La domanda su Victor, «E se ci fosse stato?». Cosa avrebbe fatto il Napoli?

Riparte alla guida di un reparto che  ha Insigne (109 gol), Mertens (135), Lozano (15) e Politano (12)

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I gol si contano e si pesano: e una doppietta al 31 luglio all’Allianz Arena contro (ciò che resta) del Bayer, ha un senso, eccome se ce l’ha. Perché è vero, ormai Nagelsmann aveva scelto la sua meglio gioventù ma anche il Napoli, con i suoi guai, le sue ferite e i suoi ori da lasciare ancora splendere al sole delle vacanze ne aveva nove in meno: e poi, va da sé, quelli son gesti che incidono, lasciano il segno a futura memoria. Victor Osimhen ha perso troppo tempo, e non per colpa sua: dall’infortunio alla spalla al Covid è stato niente, è successo tutto così in fretta ed in rapida successione, e quando ormai sembrava che il peggio fosse finito, in una sera buia e anche tempestosa, trauma cranico a Bergamo, con avvitamento nella paura. Gli è rimasto poco della sua prima stagione: 1573 minuti effettivi (conviene calcolare così quanto abbia giocato) e dieci gol, tutti e anzi solo in campionato, perdendosi tra le domande che vanno sempre di moda, quando c’è da scovare un rimpianto: «E se ci fosse stato?». Fonte: CdS

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