“Non sentirsela di tirare un rigore, non vuol dire non essere un campione!”

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Il tifo si è spaccato, tra innocentisti e colpevolisti dopo il fallito rigore di Lorenzo Insigne l’altra sera contro la Juventus. I primi, probabilmente, anche per la delusione del momento. Argomentato, invece, il ragionamento del professore Guido Trombetti. «Ho sempre pensato che Lorenzo sia un ottimo giocatore, ma non un campione. E questo lo dico per tanti motivi elementari: un attaccante deve saper tirare in porta. E poi non è capace di fare squadra. Ma attenzione: questo non vuol dire che sia un cattivo ragazzo o che non sia un giocatore forte. Ha il difetto di essere poco empatico con i tifosi, ma non è colpa sua. La simpatia è una dote che non si apprende». Ancora diversa, poi, la lettura dell’ex campione olimpico di pallanuoto Carlo Silipo. «Non penso sia il caso di fare processi per un rigore sbagliato. Però penso anche che in certi casi un campione deve saper fare un passo indietro. Non sentirsela di tirare un rigore, non vuol dire non essere un campione, anzi. Detto questo, sono convinto che ora Lorenzo vada incoraggiato. È stato decisivo in tante altre circostanze».

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B. Majorano (Il Mattino)

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