Gattuso in conferenza stampa: “Rispetto ma mai paura!”

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Mister Gattuso risponde alle domande dei colleghi:

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Gattuso, partiamo dai suoi dubbi di formazione. Per primo, su Petagna?
«Si è allenato regolarmente a Castel Volturno prima di partire, oggi faremo la rifinitura per completare il lavoro e per valutare le sue condizioni. Poi decidiamo cosa fare».
E invece Mertens come sta?
«Dobbiamo fargli solo grandissimi complimenti perché sono giorni che lavora stringendo i denti ma non è al 100%, si sta allenando due-tre ore in più degli altri proprio per recuperare. Prende anti-infiammatori. Ed è chiaro che è qui con noi perché se c’è bisogno, ci darà una mano».
I risultati di domenica in campionato dicono che a questa gara arriva meglio il Napoli.
«In realtà quando affronti la Juve parti sempre con uno svantaggio. Perché è una squadra che ha mentalità perché vince in Italia da nove anni e in Europa ha fatto cose straordinarie. La Juve ha giocatori che mentalmente sono preparatissimi, capaci di fare tutto. Non dobbiamo fargli sentire l’odore del sangue. Per questo dobbiamo rispettarli, non pensare neppure per un istante alla loro prestazione con l’Inter. Dobbiamo dare il 200% perché contro abbiamo una grande squadra e un grande club».
Cosa significa trovarsi Pirlo avversario?
«Fino a quando non allenava lo sentivo molto spesso, perché non aveva mai nulla da fare e mi chiamava (sorride, ndr). Con Andrea abbiamo cominciato presto, ci conosciamo dai tempi nazionali giovanili Lui è stato molto importante nella mia carriera, ma anche io l’ho aiutato: ha cominciato da numero 10, poi ha cambiato il ruolo di vertice basso. Stasera è diverso, lui è sempre un grande amico ma devo dargli un rammarico. Però devo dire che ne abbiamo vissute di tutti i colori: mi ha fatto tantissimi scherzi, a volte sembravamo Bud Spencer e Terence Hill. Gli ho dato più schiaffi io in vent’anni assieme che suo padre».
C’è stato chi ha storto il naso quando è stato designato Valeri, l’arbitro del pugno di Ibrahimovic a Bakayoko che lei definì alla Mike Tyson.
«Non ho motivo per pensare male. Valeri è un ottimo arbitro. Era anche l’arbitro della Supercoppa di Doha vinta dal Napoli. Per noi non è un problema la sua designazione».
In che modo pensa di fare uno scherzo a Pirlo in campo stasera?
«Le idee ci sono. Non dobbiamo cadere nella trappola della Juventus in crisi, io non ci casco. E nemmeno i miei. Li ho avvertiti. La Juve non sbaglia due partite di fila, quindi servirà una grandissima prestazione perché ha una rosa incredibile. Ma per il resto non ho parlato tanto, prima di queste gare la squadra va lasciata tranquilla».
Rispetto alla finale di Coppa Italia di giugno, in cosa il Napoli è cambiato?
«Sono passati sette mesi, quella di questa sera è completamente diversa come partita».
Quanto è importante questa Supercoppa per il processo di crescita mentale?
«È una finale e può dare una botta di adrenalina portarla a casa. Può far cresce l’autostima, ma darci una grande mano anche sotto il punto di vista mentale. Se arriva una sconfitta, dobbiamo essere bravi a reagire e meno male che giocando ogni tre giorni la cosa è più semplice. Purtroppo stiamo facendo un altro sport di questi tempi. C’è un’aria strana, dentro lo spogliatoio, dentro la casa, c’è sempre paura. Viviamo con questo dannato Covid e non c’è tranquillità. Ci svegliamo con la paura di perdere qualche giocatore, aumentano gli infortuni. È difficile, i valori reali delle squadre non sono veritieri, ci manca qualcosa».
Questa partita avrà un valore doppio dopo la partita che non è stata giocata il 4 ottobre?
«Questa sfida è già molto sentita. Noi volevamo giocare il 4 ottobre, eravamo sul pullman, pronti a partire per Torino, alle sette ci hanno fatto scendere. Da parte nostra c’è stato grande rispetto nei confronti della Juventus. Poi le chiacchiere stanno a zero».

P. Taormina (Il Mattino)

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