Gaetano Letizia: “Che emozione il gol alla Juventus. Contro il Napoli la famiglia non sapeva per chi tifare”

Il terzino del Benevento ai microfoni di Tmw

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Contro l’Udinese ha segnato la terza rete in campionato, tutte decisive come quella contro la Sampdoria e la Juventus. Si parla del terzino del Benevento nativo di Scampia Gaetano Letizia che ai microfoni di Tmw ha analizzato il suo momento e della squadra di Pippo Inzaghi.

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2020 da sogno per il Benevento. Qual è stato il momento più bello? “Anzitutto vorrei ricordare che siamo partiti dalla cadetteria e siamo riusciti a battere tanti record. E’ una sensazione unica, che resterà sempre nel mio cuore. Ovviamente non potrò mai dimenticare il gol segnato contro la Juventus, un’emozione speciale e inaspettata. Siamo riusciti a conquistare un grande risultato contro una delle formazioni più forti d’Europa. Al di là delle soddisfazioni personali, però, sono strafelice che il Benevento stia disputando un campionato di buon livello”.

Titolari quest’anno tanti calciatori che, in B, erano spesso in panchina. Qual è il segreto? “Sembra banale e scontato dirlo, ma è il lavoro quotidiano. Giornata dopo giornata siamo riusciti a calarci nella mentalità della categoria, nessuno voleva ripetere gli errori di qualche anno fa che costarono la retrocessione. Obiettivamente un ruolo importante lo sta ricoprendo anche lo staff tecnico; il mister lavora ogni giorno nel migliore dei modi e i risultati si stanno vedendo”.

In tanti vorrebbero Letizia in Nazionale, cosa si prova in questi momenti in cui il tuo nome è tra i più gettonati negli ambienti del tifo giallorosso? “E’ sempre bello sentir parlare di queste cose, fino a qualche anno fa non avrei mai immaginato di vedere il mio nome accostato alla maglia della Nazionale. Sono orgoglioso e mi vengono i brividi, significherebbe coronare un sogno. Quello che conta più di ogni altra cosa, però, è la salvezza del Benevento”.

Dopo lo 0-3 con lo Spezia e il ko in coppa con l’Empoli avete rivissuto i vecchi fantasmi dell’annata precedente in A? “Solo chi ha giocato quel campionato sa quanta voglia avevamo di tornare in massima serie e di toglierci qualche sassolino dalle scarpe. Quando abbiamo perso contro lo Spezia c’era un pizzico di timore, sinceramente abbiamo letto tanti commenti anche negativi ma siamo stati bravi a non farci condizionare. Anche in questo caso il lavoro quotidiano è stata la ricetta giusta per combattere quel momento negativo: ci siamo guardati negli occhi per una mezza giornata, ci siamo immediatamente capiti. Forse c’era bisogno anche di un tempo fisiologico per amalgamare il gruppo tra vecchi e nuovi, tutto fa parte di un percorso quasi naturale che prevede alti e bassi da gestire con intelligenza. Non c’era altra soluzione se non lavorare sodo ritrovando la compattezza in campo, fa la differenza quando un calciatore perde un pallone e ci sono tre compagni già pronti a rimediare”.

+8 sulla terzultima, un pensierino all’Europa League lo state facendo? “Anche quello è il sogno della città, del presidente e di tutti coloro che lavorano per il Benevento. Penso, però, che dobbiamo stare con i piedi per terra e raggiungere il nostro obiettivo. Solo in quel momento potremo fare altri calcoli. Quindi dico…perché no?!”.

Il 2020 è stato anche l’anno dei derby. Emozionante in B con la Salernitana, in uno stadio stracolmo. Bello anche quello interno con il Napoli, al di là del risultato finale… “Il derby regala sempre sensazioni particolari, sarei contento se anche la Salernitana ci raggiungesse in serie A. Sono molto felice per Fabrizio Castori, un allenatore che mi ha dato tanto in carriera. Non mi stupisce vedere i granata primi in classifica, c’è un tecnico che sa trasmettere motivazioni giuste e che ha quella “garra” che fa la differenza in quella categoria. Ti va venire voglia di mangiare l’erba, come si suol dire. Per la Campania sarebbe senza dubbio un grande traguardo avere tre squadre in massima serie. Quanto al Napoli, posso dire che la mia famiglia era divisa: in parte tifavamo per me, gli altri sostenevano gli azzurri. Da napoletano è stata un’emozione unica”.

Salvandovi quest’anno potreste essere, alla lunga, l’Atalanta o il Sassuolo del Sud? “Secondo me sì, dietro di noi abbiamo un grandissimo presidente”.

Quanto pesa l’assenza della tifoseria? “Pesa molto scendere in campo senza tifosi, per me non è calcio. Il pubblico è il dodicesimo uomo in campo, ti trasmette emozioni uniche e consente al calciatore di tirare fuori molto di più rispetto alle sue possibilità. Non è bella questa situazione, purtroppo ci siamo dovuti adeguare ma speriamo quanto prima di riabbracciarli allo stadio”.

Vigorito ha detto che Inzaghi è un predestinato e presto arriverà ad allenare squadre di primo livello. E se un top club bussasse alla porta di Letizia? “Io sono un tesserato del Benevento e tocca sempre alla società decidere. Per adesso penso solo alla maglia giallorossa, sono a disposizione della proprietà e qui mi trovo bene. Sarei un bugiardo se dicessi che la chiamata di un top club non mi farebbe piacere, ma per ora sono concentrato solo sul Benevento. Ho un contratto per un altro anno e mezzo, se mi proponessero il rinnovo non avrei problemi a sedermi attorno a un tavolo per ragionare con la società”.

Il ruolo in cui ti trovi meglio e il compagno con cui hai legato di più? “Pasquale Schiattarella, senza dubbio. E’ un rapporto che si è consolidato proprio quest’anno, è un calciatore di grande carisma che riesce sempre a trasmettermi tanto senso di responsabilità in ogni singolo allenamento. Quanto al ruolo, sono disponibile a giocare anche in porta. L’importante è scendere in campo e aiutare la squadra”.

Un augurio alla città di Benevento per il 2021? “Mi auguro quanto prima possibile che riaprano gli stadi, perché abbiamo bisogno dei tifosi. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, stiamo tutti esaltando questo 2020 sportivamente parlando eccezionale, ma chissà che nel 2021 non possa andare ancora meglio. Il Benevento sta facendo un buon campionato, abbiamo 18 punti e ci siamo tolti grosse soddisfazioni”.

La Redazione

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