Napoli smarrito, i voti degli azzurri: a centrocampo il vero baratro

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Sotto ritmo, sotto tono, orrendamente sotto. E’ questo il Napoli visto contro il Torino. Squadra che, probabilmente, se fosse stata attaccata con foga e lucidità come è successo solo negli ultimi sei minuti, si sarebbe sbriciolato. Gli azzurri, invece, giochicchiano, senza mai affondare, senza provare nessun cambio di passo, se non di gioco. Bakayoko è ancora un’ombra, Petagna un fantasma. Il Napoli si salva solo grazie a un capolavoro di Insigne al 92’, e si tratta dell’unico lampo della serata azzurra. Le valutazioni ed i voti de Il Mattino:  

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6 MERET Presente quando è stato chiamato in causa, in particolare da Verdi e davvero non può fare assolutamente nulla sul gol di Izzo che prende una parabola assurda e finisce praticamente nell’angolino. Bravo su Belotti quando salva sulla conclusione rasoterra e tiene a galla una difesa che lo tiene sempre sulle spine. 

4,5 DI LORENZO Spinge molto più rispetto alle gare e sfiora anche il gol, mostrando segnali di ripresa, mettendo in grossa difficoltà Rodriguez. Rincorre e cuce, imposta il minimo e tiene la sua zona con ordine almeno fino al gol del Torino che arriva ancora una volta dal suo lato. Poi dà un po’ di anima, ma anche lui è altrove. 

5,5 MANOLAS Pulito, preciso, compensa anche qualche scalata non fatta bene dai compagni di reparto ma anche quando i granata vivono il momento in cui hanno un po’ più coraggio mantiene la calma e il controllo dei nervi in più di una circostanza in cui potevano esserci guai. Belotti va in affanno solo quando incrocia con lui. 

5 MAKSIMOVIC Non ruba l’occhio, non ruba palloni, non ruba il tempo nelle verticalizzazioni e vive momenti di allarme rosso soprattutto quando Verdi lo supera in più di una circostanza, sbucandogli alle spalle. Suo l’assist involontario per il gol di Izzo ma in ogni caso arriva all’impatto in maniera che non appare così convincente. 

5 HYSAJ Torna dopo il coronavirus. Ara la fascia con alterne fortune, ora impetuoso ora distratto. Si vede meno di Di Lorenzo in fase di spinta, cerca di contenere Singo, spesso chiamato ad aiutare su Verdi, gestisce con qualche difficoltà e con qualche fallo di troppo. 

5 DEMME Cerca di dare geometrie a una squadra troppo statica, ma soffre il dinamismo di Linetty e Lukic tant’è che si fa fatica a vedere illuminare il gioco: non argina come fa di solito quanto il Toro prende il possesso e la botta che prende da Belotti è talmente dura da mandarlo ko. 

4,5 BAKAYOKO Anche nella grinta appare appannato. Troppi corridoi centrali, troppi palloni puliti che arrivano a Verdi, troppi buchi che consentono a Verdi e Belotti di avere palloni giocabili con Lukic. Alza il ritmo del suo pressing nella ripresa ma di certo non migliora una serata in cui corre a vuoto. 

4,5 POLITANO Si confonde le idee salendo e abbassandosi seguendo pallone e istinto, tenta qualche fuga ma non è quasi mai assistito quando è costretto a corse all’indietro e ghirigori per uscire dalla tasca di Rodriguez: corre poco e male e non riesce quasi mai a fare qualcosa di buono. 

6,5 ZIELINSKI Costringe alle cattive Rincon, ma mostra una vitalità importante. Cerca di abbassarsi per recuperare diversi palloni. Con l’uscita di Demme va a fare il mediano ma anche lì non perde il passo e la voglia. Tiene il ritmo e ha un’occasione d’oro ma colpisce debole di testa. 

6,5 INSIGNE Ha il vestito rosso ma non ha la barba bianca. Eppure è lui che rende meno amaro il Natale dei tifosi, con un gol capolavoro di interno destro. Una gara, per il resto in cui crea un po’ di imbarazzo all’amico Armando Izzo, ma con uno scarso rifornimento diventa più difficile esser pericolosi. 

5 PETAGNA Tocca una manciata di palloni, pochissimi puliti. Buona la guardia che monta su di lui Bremer, cosa che, di fatto, annulla l’efficacia del ruolo di perno per l’ariete ex Spal. Poi anche nella ripresa non trova spazi e sparisce piano piano dalla scena. Senza lasciare traccia ma di certo non può essere lui il capro espiatorio. 

5,5 ELMAS Inizia il riscaldamento praticamente dopo 4 minuti, prende il posto di Demme e un po’ arranca in quella posizione. Patisce e arretra. Dà una mano nel palleggio iniziale e nel secondo tempo si piazza davanti alla difesa provando anche a fare argine dinnanzi alla sfrontatezza delle ripartenze granata. 

5,5 LOZANO Non doveva esserci, il suo è un recupero lampo, è lui che deve provare a mettere sotto l’albero qualche pacco regalo, almeno nelle intenzioni. Ha sui piedi l’occasione buona all’84’ ma calcia in maniera centrale, morbida e prevedibile. Per il resto tanta volontà ma non un grande apporto alla manovra. 

sv MARIO RUI Non fa danni ma non fa neppure qualcosa di buono ma certo non doveva essere lui a dare la svolta. Ha il piede molle quando per un paio di volte prova il traversone dal suo lato e a ogni errore vede il Torino ripartire. Però a un certo punto usa la prudenza e almeno dal suo lato riesce a mettere una pezza alle scorribande. 

sv FABIAN RUIZ Non ha il cambio di passo che ci vorrebbe in una partita che sembra quasi una svogliata amichevole. C’è stanchezza ma lui appare quello più stanco, nonostante il suo ingresso nella ripresa. Si è smarrito in un centrocampo che non sente probabilmente il suo. 

sv LLORENTE Il suo esordio dà l’indicazione del peso della assenze. Mai giocato un secondo quest’anno, ma è l’unico cambio: sarebbe stata proprio la favola di Natale se fosse riuscito a fare qualcosa di prezioso, ma non fa praticamente nulla. Anche se un po’ di impegno si vede e dopo tanti mesi senza scendere in campo non era semplice. 

6 GATTUSO Certo, questo suo Napoli non arriva da nessuna parte in questa maniera ma vederlo per novanta minuti là in piedi urlare, sbracciare e dannarsi per cercare di scuotere la sua squadra, nonostante il malanno che lo tortura da dieci giorni, è un segnale importante della voglia di questa squadra. Non è questione di schieramento, ma di gambe e testa che sono oscurate dalla stanchezza. 

A cura di Pino Taormina (Il Mattino)

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