Gattuso: “Punto di partenza? Ma scherziamo, abbiamo vinto nove gare su dodici giocate”

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Un’aggiustatina qui, un’altra là, e a forza di bottarelle al motore ingolfato Gattuso è tornato a riascoltare il rombo del suo motore. Che bello il Napoli nella notte di Maradona, con Zielinski l’arma tattica che consente il ritorno a un 4-3-3 solido e ben organizzato. E visto che una ramanzina non può darla ai suoi in una gara di altissima intensità, Gattuso fa il Ringhio con i tifosi. «Capisco il dolore per Maradona, ma da oggi si torni a fare le cose giuste, torni il buon senso tra i tifosi: ho visto troppa gente senza mascherine e non voglio più vederle perché sennò torneremo a pagarne le conseguenze». 
Gattuso, questo 4-0 è il punto di partenza?
«Non scherziamo, abbiamo vinto nove partite sulle dodici giocate in questa stagione, ha volte certe critiche proprio non le capisco. Abbiamo battuto la Roma giocando con il coltello tra i denti, mostrando grinta e intensità, con l’atteggiamento che piace a me e senza che ci sia stato chi mandava un vaffa al compagno per un passaggio sbagliato. Ecco, così voglio che giochi il Napoli».
I suoi rimproveri sono serviti?
«Io insisto: non si può giocare sempre bene. Quando non si fa, non si deve prendere gol. E per non prenderli basta mettersi in campo con organizzazione. Non ci sta nulla di male a soffrire, quel che conta è star lì a inseguire l’avversario che va via al compagno, con l’atteggiamento giusto. Esattamente quello che ho visto contro la Roma».
Ha avuto un peso l’aria che si respira in città in questi giorni per la morte di Maradona?
«Si respira un’aria triste, però lo ripeto va ritrova un buon senso. Maradona è una leggenda, lo sanno tutti chi è, ma in questo momento bisogna fare i bravi sennò ne pagheremo le conseguenze. La città soffre per Maradona ma anche per l’economia, per i negozi chiusi. Per questo ora bisogna fare le cose in modo giusto».
Il ritorno di Zielinski?
«Lui ha qualità, ma è stato male per il Covid, solo adesso si sta riprendendo e non ha ancora i novanta minuti nelle gambe. Chiaro che con lui possiamo avere la possibilità di giocare con un vertice basso. Ma non è questione di moduli, ma di come le cose si fanno e si interpretano. Zielinski ha fatto la sottopunta, così come ha fatto Fabian. Abbiamo difeso in tre ma con il possesso eravamo uno più altri due. E le cose hanno funzionato bene. Io sono contento della prova dei miei».
Dopo la rabbia di sette giorni fa, qualche sorriso.
«Ho capito che non posso far passare nulla sennò non sono me stesso. È più forte di me. Questa è la strada giusta, con la Roma siamo stati bravi, ai miei tempi si parlava poco, ora sono altri tempi, ora ai calciatori devo far venire la nausea per quanto rompo le scatole…».
Il Napoli è lì nel gruppone che insegue il Milan.
«Certo, e noi è bene che tutti si ricordino che di punti in campo ne abbiamo conquistati 18. Io lo ripeto, alla gara che non abbiamo giocato con la Juventus io ci penso sempre. Io ero in pullman per partire: e non voglio fare lo sborone ma noi avevamo chance di fare risultato, perché in quei giorni la Juventus era in difficoltà mentre ora è più forte. Spero che la giustizia sportiva faccia il suo corso».
C’è la sua favorita?
«La squadra da battere è l’Inter: è fortissima, abbina ha tutto, ha mentalità e arriverà sicuramente in fondo». 
Il Napoli torna a volare?
«Da quando è arrivato il Covid si fa un altro sport, bisogna essere bravi a trovare le motivazioni. Si fatica senza tifosi, bisogna essere bravi a stare sul pezzo». P.Taormina (Il Mattino)

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