ESCLUSIVA – E. Mahieux (attore): “Sulla sentenza, ecco cosa farei se fossi De Laurentiis. Gattuso? Gli chiedo scusa, mi sta smentendo”

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Al momento il campionato di serie A è fermo per via degli impegni delle nazionali, ma con il Covid-19 che è dietro l’angolo. Dopo la sosta tra le sfide spicca Napoli-Milan, gara valevole per il vertice della classifica. Di questo ma anche sul suo momento del cinema, anche se c’è la pandemia che incombe, con l’attore napoletano Ernesto Mahieux.

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In questo momento dove il Covid-19 imperversa, tutto è molto difficile, anche per il campo dello spettacolo. Lei e i suoi collaboratori, come vi state organizzando in attesa che vada via la pandemia? “Purtroppo è tutto fermo, io avevo in cantiere tre film che dovevano uscire, ma la pandemia al momento non ci consente di lavorare in scena. Aspettiamo che possano tornare tempi migliori e tutte le persone del cast, mia figlia compresa, per riprendere. Non ci resta che attendere e nel frattempo continueremo a rispettare le norme in pieno Covid-19”.

Lei ha avuto l’onore di lavorare al fianco dell’indimenticato Mario Merola. Lui fuori dal contesto cinematografico, che tifoso era del Napoli? “Lui era un grande tifoso del Napoli, anzi era un appassionato dei colori azzurri. In quel periodo però non era semplice poter essere presenti allo stadio, visto le varie tournée che dovevamo fare in pieno inverno. Però le posso dire che ci fu un episodio che fece capire quanto era tifoso del Napoli. Andammo in America, mise la sveglia per le ore 8,00 e riuscì a vedere la gara, questo per me fu un episodio del suo grande amore che aveva verso i colori azzurri”.

Quale fu la prima partita che vide allo stadio San Paolo? “Io da sempre sono un grande tifoso del Napoli, ma non sono quasi mai andato allo stadio a vedere la partita. Sono più un sostenitore della squadra da casa, all’epoca c’erano Tele +, Streaming, ora Sky, ma quando è possibile, se il lavoro per lo permette, non mi perdo le gare del Napoli”.

A pandemia terminata, quale film farebbe per il Napoli in maniera particolare? “Dovessi scegliere, ovviamente lo farei all’epoca dei due scudetti vinti, visto poi la gioia che esplose in città. Io però sono sempre dell’idea che tifare per Juventus, Milan o Inter, è molto facile, perché sono squadre che vincono sempre. Io da sempre sostengo il Napoli, anche nei momenti o anni difficili, compreso quelli in serie C. Io ad esempio lo considero una sentenza vergognosa quella del 3-0 a tavolino a favore della Juventus e il punto di penalizzazione. Se i prossimi gradi di giudizio, dovessero confermare questi verdetti, io se fossi in De Laurentiis ritirerei la squadra dal campionato. Sarebbe un gesto forte, ma giusto, perché considero questa sentenza davvero ingiusta nei nostri confronti”.

Da uomo del Sud cosa pensa dell’operato nel Napoli di mister Gennaro Gattuso sulla nostra panchina? “Devo essere sincero, quando ci fu il cambio in panchina, da Ancelotti a Gattuso, all’inizio ero molto scettico. Come tutti i tifosi, temevamo che fosse una scelta non condivisibile, ma con il tempo mi sono ricreduto. Lo dissi nei giorni scorsi ad una trasmissione napoletana, che se ci fosse l’occasione, anche se il Covid-19 non lo permetterebbe, lo abbraccerei e gli chiederei scusa. Il mister sta facendo un ottimo lavoro, si sta facendo valere e sta riuscendo a gestire al meglio la squadra. Poi ha un altro pregio è calabrese come la mia cara moglie, perciò un valore aggiunto in più”.

Infine dovesse scegliere un calciatore del Napoli da fargli fare la parte del cattivo, chi vedrebbe adatto? “Per l’altezza e la corporatura, direi Andrea Petagna. Ha il fisico adatto per poter essere il classico cattivo da film, io da tifoso mi farebbe piacere se continuasse ad essere decisivo in zona gol come a Benevento e darci tante soddisfazioni“.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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