Gattuso: “Alleno un super Napoli, ma in questi stadi lo vorrei più……..”

Ringhio: "mi piacerebbe anche giocare in maniera diversa in stadi così"

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Ha gli occhi che brillano. Rino Gattuso sa bene quando sia importante la vittoria del suo Napoli a San Sebastian. Perché quello dell’Anoeta non è un campo dove sarà così facile per l’Az andare a fare punti, mentre i tre che gli azzurri si portano a casa, potrebbero pesare come macigni. La vittoria arriva al termine di 90′ all’insegna della sofferenza, ma anche della qualità.

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«Bravo Gattuso che sa sfruttare tutta la rosa a sua disposizione. Forza Napoli Sempre!», ha commentato con un tweet il presidente Aurelio De Laurentiis, e lo stesso Gattuso è molto soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi.
Non era una partita facile…
«Ci giocavamo più dei 50% delle nostre possibilità di superare il girone. E non era facile venire in casa di questa squadra. Perché stanno in salute e hanno cambiato anche il loro solito atteggiamento. Non ci hanno fatto giocare».
Cosa le è piaciuto del Napoli?
«Soprattutto a livello tattico, perché a livello qualitativo potevamo fare di più. Ma dico bravi ai ragazzi: abbiamo fatto una grande partita. Dopo 25′ abbiamo cambiato e non siamo più andati a prenderli alti, ma abbiamo aspettato».
Ma questo Napoli può essere considerato da scudetto? 
«Sinceramente non so. Forse sì, forse no. Ho la sensazione di avere una squadra di grande serietà. Mi danno tanta sicurezza. Certo, mi piacerebbe anche giocare in maniera diversa in stadi così. Ma nel complesso non posso rimproverare nulla. Mi sono piaciuti. Poi, per diventare una squadra forte anche se cambi 5-6 uomini, la mentalità deve rimanere. Poi parlare di scudetto è prematuro: ho la consapevolezza di allenare una squadra forte. L’importante è arrivare in Champions League il prossimo anno, poi strada facendo vediamo».
Tra le novità viste con la Real Sociedad, Lobotka: come le è sembrato?
«A volte ha fatto bene e altre no, Abbiamo preso pochissime imbucate e loro ci provano ad aprirti. Ci siamo abbassati ed era giusto farlo. Sono contento della sua prestazione così come di quella di Diego Demme che non giocava da tanto tempo. Lobotka ha sofferto ma è stato importantissimo: è bello lavorare con giocatori così».
Come sta Insigne?
«Lo valuteremo. Per ora lui dice di essersi fermato in tempo. Non ha sentito la stessa fitta dell’altra volta».
Cosa vuol dire per lei lavorare con questa squadra?
«C’è una base importante: questi sono ragazzi per bene. Col tempo io sono migliorato, certo, ma sono uno pane al pane e vino al vino: sono disposto a dare tutto ai miei giocatori, ma devo vedere rispetto e serietà. Questa squadra la sento mia, per come lavoriamo. Ma è anche per questo che mi aspetto qualcosa in più. È una squadra che fa sempre tutto con grande entusiasmo». 
Un anno fa Lozano sembrava un oggetto misterioso, ora è rimato: qual è il trucco?
«Lo scorso anno aveva un problema, quando tirava aveva poca forza. Ma non ho mai dubitato delle sue qualità perché lo conosco dai tempi del Psv e penso che Giuntoli e il Napoli non sono pazzi a tal punto da spendere 40 milioni a vuoto. Lozano aveva solo bisogna di essere allenato in un certo modo. Doveva riempire i muscoli e fare fatica negli allenamenti. Deve stare al 100%. Ma è tutto merito suo».
Ora cosa si aspetta dalla squadra?
«La testa è già al Sassuolo, perché non è una partita facile, Ma non dimentichiamoci c he la mattina ti svegli e ti fai il segno della croce per perderne il meno possibile per il virus».
Oggi è il compleanno di Maradona…
«Ci tengo a fare gli auguri a un grande campione». 
Cosa pensa di una possibile superlega?
«La storia non si può cambiare, i campionati nazionali sono affascinanti. Un cambiamento ci può stare, ma io sono un nostalgico. Lunga vita ai campionati nazionali»

B. Majorano (Il Mattino)

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