Il momento del calcio è difficile, in Lega si riflette sul da farsi

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Il rischio zero non esiste. Lo sanno i club, la Lega ed i calciatori. Perché se il campionato non arriva al capolinea, saltano gli stipendi di tutti. È chiaro lo scenario: il calcio ha i conti in rosso e fino ad adesso i calciatori non hanno ancora avuto ripercussioni sullo stipendio. Ma in caso di stop, impossibile battere cassa. Gli atleti hanno delle responsabilità, devono cautelarsi e cautelare i compagni attraverso i loro comportamenti. Difficile che in Lega si arrivi a una presa di posizione dura, ma è chiaro che a un positivo potrebbe anche essere ipotizzato la sospensione dello stipendio pure per aver contagiato qualche altro. Insomma, la situazione è assai preoccupante. Ceferin, presidente dell’Uefa, sembra quasi non accorgersi di quello che succede. Però le sue parole, per certi versi, quasi confortano in questi giorni dove c’è la conta dei positivi al Covid 19: «Gli Europei si giocheranno e sugli spalti ci sarà il pubblico». Intanto, la Lega Calcio, assieme ad altre Leghe europee, potrebbe davvero prendere in considerazione l’ipotesi di chiedere all’Uefa di far saltare gli appuntamenti di novembre in Nations League. Perché, ovvio, meno si viaggia e meno si rischia il contagio. «È importante procedere col campionato, il calcio è un’industria che ha peso nel Paese e aiuta anche la gente a svagarsi. Sempre, ovviamente, facendo le cose in sicurezza e seguendo i protocolli», ripete Cairo, patron del Torino.

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Il Mattino

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