Crisanti (microbiologo): “Genoa? Quarantena anche per i giocatori del Napoli”

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Quello che è successo con il Genoa è il frutto della scelta sbagliata della deroga alla quarantena per il calcio. Un compromesso che non funziona e che non ha nessuna base al di là delle opportunità economiche”.

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Andrea Crisanti, professore di microbiologia e microbiologia clinica all’Università di Padova, lo scienziato elogiato un po’ da tutti per il modo con cui il modello Veneto ha fronteggiato il virus, dice che “siamo di fronte a un problema creato da noi. C’era una persona positiva che ha infettato altre persone. È stato sbagliato non mettere subito in quarantena questi soggetti”.

“Come si può pensare che il test avrebbe potuto subito evidenziare la positività nelle prime ore dopo la trasmissione del contagio? Bisognava evitare che il Genoa giocasse, rinviare la partita, aspettare tre giorni e fare a quel punto i tamponi. Non lo si è voluto fare e ora se ne pagano le conseguenze. Guardate che la quarantena è un principio scientifico e tutte le volte che si è deciso in base a opportunità economiche si è sbagliato, vedi Bergamo o Alzano Lombardo. Il tampone è attendibilissimo. I problemi sono nati solo per l’assenza della quarantena”.

Ora per Crisanti bisogna metterci la più classica delle pezze e intervenire anche sul Napoli per evitare altri guai. “È giusta la scelta di effettuare i tamponi oggi e di ripetere la scelta fra tre giorni, ma l’errore è stato fatto prima abolendo la quarantena. Scusi, ma se lei ha la moglie che risulta positiva, cosa fa? Va in isolamento. Ma per il protocollo del calcio tutto questo non succede. Quindi per me non ci sono alternative e anche quelli del Napoli vanno messi in quarantena e sotto sorveglianza. Bisogna fare i tamponi a quelli del Napoli adesso e tra due, tre giorni perché chiaramente se uno è contagiato in genere diventa positivo dopo due o tre giorni”. Fonte: Gazzetta dello Sport

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