Guardiola vuole Koulibaly: Ma la scalata al K2 costa cara

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NAPOLI – Pure i silenzi vanno interpretati, in questo calcio che si muove lentamente. Perché i soldi costano e la crisi va fronteggiata attraverso riflessioni approfondite. Settanta milioni di euro rappresentano una fortuna, costringono ad una lunga meditazione – pare di vederli. Respirate! – però quando i granelli che stanno nella clessidra continuano a scivolare con il loro ritmo, la scalata al K2 procede nell’ombra.

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E’ un mercato insolito, strano, decifrabile. Si porta appresso le difficoltà create dal virus, il calcolo sulle possibili perdite, quelli sulle scorte in cassaforte, le esigenze tecniche (inevitabili) e la possibilità di ovviare guardandosi intorno. Il City ha cominciato a farlo. Da un po’, standosene sempre sulle sue ed evitando di parlare direttamente con il Napoli.

La storia è nota, risale all’estate di due anni fa, quella nella quale Jorginho, dopo aver fatto persino le visite mediche per il Manchester di Guardiola, salì sul primo treno e andò a Londra, al Chelsea. Certe ferite restano e da quel momento non c’è stato dialogo, se non attraverso Fali Ramadani, il manager di Koulibaly che ha tentato di costruire un ponte invisibile ma percorribile: però di buone intenzioni sono lastricate varie strade, tra cui quelle che conducono all’inferno, e il gigante senegalese per il momento è tenuto in un «congelatore», in attesa del last minute. Fonte: CdS

 

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