Milik e il Napoli: Pendenze economiche per circa 800 mila euro

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È stato un lunedì terribile sul filo degli scambi di accusa. Perché la Roma, ovvio, ha messo alla porta Dzeko e non è facile piazzare un attaccante di 34 anni con un ingaggio da 7,5 milioni di euro. C’era solo la Juventus. Che ora ha voltato le spalle. Per tutti il valzer è stato fermato da Milik. O meglio dal lungo braccio di ferro, estenuante, del suo manager David Pantak e Aurelio De Laurentiis. Il nodo è tutto qui, secondo le ricostruzioni. La chiave dell’incredibile svolta sarebbe nel mancato accordo tra Milik e il Napoli su una serie di pendenze economiche. In tutto, circa 800 mila euro. In primis, Pantak invocava una commissione, una sorta di bonus, per aver favorito il trasferimento di Milik dall’Ajax al Napoli nell’estate del 2016.

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Cosa che il Napoli non gli ha mai voluto riconoscere e su cui era stato chiaro in ogni momento. Ed è uno dei motivi, a quanto pare, per cui Milik ha sempre rifiutato le proposte di rinnovo presentate dal club azzurro. C’è di mezzo, poi, inesorabile, la pendenza legata al rischio (virtuale perché non c’è stato alcun passo formale) di una richiesta civile di risarcimento per i danni di immagine legati all’ammutinamento del 5 novembre. Nonché la multa legata sempre quell’ammutinamento, di quasi 96 mila euro, che però il Napoli non ha mai richiesto perché i collegi arbitrali non sono mai stati formati.

È evidente che Milik spingeva per avere una liberatoria per tutte queste ipotetiche pendenze. Motivo per cui sarebbero spuntate fuori richieste per le mensilità 20/21. Che, secondo il Napoli, spetterebbero invece al nuovo club. Insomma, fiutato il pericolo molti degli amici napoletani di Milik gli hanno consigliato di fare alla svelta a trovare una intesa con il Napoli e di partire per Roma. Ma qui è entrato di mezzo un altro aspetto, non di poco conto. Milik si era convinto che il suo futuro sarebbe stato alla Juventus. Solo ieri pomeriggio, quando l’accordo tra Paratici e Morata è stato di dominio pubblico, ha preso atto della verità. E in quel momento era a Castel Volturno, ad allenarsi per conto suo, come domenica mattina. Fonte: Il Mattino

 

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