Di Biagio: «Carisma e fisico: così Petagna può prendersi questo Napoli»

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Un Europeo Under 21 (nel 2017 in Polonia) e 6 mesi alla Spal: in questo lasso di tempo Gigi Di Biagio ha imparato a conoscere e apprezzare Andrea Petagna, l’attaccante che venerdì sera ha fatto il suo esordio con la maglia del Napoli entrando nel finale dell’amichevole contro il Pescara e ha messo in fila due assist e un gol in meno di mezzora.

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Sembrava essere a Napoli solo di passaggio, ma ora Petagna può davvero convincere Gattuso a confermarlo?
«Ho l’impressione che stia lavorando bene da quando si è ripreso e nel momento in cui troverà il top della condizione può diventare un valore aggiunto per il Napoli. Di sicuro ha delle belle carte da potersi giocare per convincere l’allenatore».

Anche come alternativa da utilizzare a partita in corso?
«Non ha il fisico leggero di Mertens che ci mette un attimo a entrare in partita, ma compensa con carattere forte e grande costanza mentale. D’altra parte quando decidi di accettare una piazza come Napoli, sai che lì troverai davanti a te una concorrenza altissima. La competizione lì davanti è molto elevata, ma Andrea è un ragazzo molto determinato e ha voglia di ritagliarsi un posto. E poi ha già iniziato bene».

La sua qualità migliore?
«Di qualità ne ha tante. Soprattutto è un ottimo punto di riferimento lì davanti. Ma non sa fare solo l’attaccante vecchio stile».

Cosa intende?
«Andrea sa giocare a tutto campo, viene a prendersi la palla e dialoga spesso con i compagni visto che ha anche un ottimo piede. E questo magari alle volte lo penalizza».

Perché?
«Rino magari vuole un giocatore che sta di più dentro l’area di rigore. In questo penso che Petagna può ancora migliorare: deve pensare molto più agli ultimi 30 metri perché poi è lì che si va a fare gol. Deve pensare a riempire l’area di rigore».

Negli ultimi mesi passati insieme a Ferrara le ha parlato del suo futuro a Napoli?
«Ammetto che era carichissimo all’idea di approdare in azzurro. Smaniava dalla voglia di arrivare a Napoli, ma nonostante questo è stato un professionista esemplare. E questo è un merito che gli va assolutamente riconosciuto».

Cosa intende?
«Si è comportato in maniera incredibile fino all’ultimo giorno. Non ha mai mollato mentalmente Spal. Non ha mai saltato un allenamento, anche quando era stanchissimo».

Fonte Il Mattino

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