Franco Carraro, ex Presidente FIGC: “Il problema del calcio italiano è economico”

"La Juventus ha incassi tra i 430 e i 500 milioni di euro. Le concorrenti sono circa alla metà. E quando hai la metà delle entrate, fai fatica ad essere competitivo"

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A “Si gonfia la rete“, Franco Carraro, ex Presidente FIGC: “Playoff e Playout in Italia? Il calcio ha un’antica tradizione. Siamo improntati su un campionato nazionale a girone unico. Nella vita però, per essere adeguati ai tempi, bisogna fare le riforme e cambiare le cose. Che il calcio si ponga il problema di studiare formule che attraggano di più, penso che ne valga la pena. Nel calcio bisogna rispettare la localizzazione del tifo. Il calcio è una passione. Non piace più questo calcio? Forse è dire un po’ troppo. Questo periodo ha obbligato tutti a comportarci diversamente da prima. Tutti abbiamo una cappa psicologica addosso. In questo momento forse c’è minore passione. La proposta di De Laurentiis va approfondita e studiata: prima di cambiare il calcio bisogna essere certi. Sedersi sugli allori e non cambiare però è una sciocchezza grandissima. Ravvivare la Serie A? Premesso che la Juventus, così come il Napoli, sta facendo un grande lavoro. Come società, quando in un campionato una squadra vince 9 anni di fila lo scudetto. E negli stessi nove anni è stata protagonista in Europa ma non dominatrice. Mi sembra sacrosanto porsi il problema che tutto sia adeguato. E non migliorabile. Se la Juve fosse più forte, qualsiasi fosse la formula, vincerebbe. Il problema del calcio italiano è economico. La Juventus ha incassi tra i 430 e i 500 milioni di euro, le concorrenti sono circa alla metà. E quando hai la metà delle entrate fai fatica ad essere competitivo. Fallimento Napoli? Nella vita, e in tutte le cose, la verità emerge. Penso che, con calma, i tifosi napoletani abbiano capito perfettamente che io, purtroppo, dovevo applicare le norme. Che erano severe. Il problema del Napoli era che la dirigenza passata aveva commesso errori gravi. Per la verità, quando ho dovuto applicare il regolamento, non sapevo poi dell’arrivo di De Laurentiis. Che è stato una fortuna. Non c’è dubbio che, a posteriori, le cose siano andate molto bene. Oggi non c’è forse un’attività imprenditoriale a Napoli, dove la città eccelle. Se non per il calcio. A Napoli, di De Laurentiis ce ne vorrebbero una decina. Ha dato un assetto societario stabile. Sono stato fortunato anche io, che sia arrivato lui“.

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Fonte: Radio Marte
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