Scuole calcio, autorizzate le partitelle. Piccolo: «Per Scampia è come una liberazione»

Il presidente dell'Arci Scampia parla alle pagine de "il Mattino"

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Un calcio al Covid. La polisportiva Arci Scampia di Antonio Piccolo, tra i decani delle scuole calcio napoletane, ha deciso di regalare ai propri ragazzi, circa 300 tesserati dell’area nord di Napoli, una medaglia ricordo con impressa l’immagine di un calcio al pallone.

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«Mister, un calcio al Covid adesso lo diamo noi»

è stata la risposta dei ragazzi a mister Piccolo. E da lunedì via alle partite, quelle vere.


Una liberazione? «Finalmente è arrivato il momento di giocare a pallone, ma forse è anche troppo tardi. Per i ragazzi ora è meglio andare a mare, ma è talmente tanta la mancanza di calcio e calcetto che giocheranno le partite senza sentire il caldo».

Come avete vissuto questa attesa? «Come affiliati alla federazione, durante il mese di giugno abbiamo fatto tanti allenamenti individuali. Nel periodo del lockdown gli allenatori non li hanno mai lasciati soli anche perché adesso è il periodo più bello che è venuto meno. Tutti i campionati sono stato sospesi con grande dispiacere dei ragazzi. Soprattutto gli Under 17: erano primi in classifica e pronti per i playoff. Sono periodi bellissimi che lasciano una impronta educativa. Si vanno a fare i tornei, si va fuori regione, una esperienza che difficilmente si può ripetere una volta più adulti». 

La valenza educativa del calcio. «Certo. Se facessimo solo calcio fine a se stesso non avrebbe senso. Tutte le scuole del napoletano in particolare sono dei centri di aggregazione. Se non avessero il campo dove giocare questi ragazzi starebbero in mezzo alla strada, e invece vengono a giocare in libertà da noi. Sa qual è il paradosso? Che la scuola, che non è vista benissimo da queste parti, è mancata tantissimo a questi ragazzi. È mancata la socialità, lo stare insieme che scuola e scuola calcio rappresentano».

E le regole? «Anche quelle. In questo periodo i ragazzi si avvicinano al campo con tanto rispetto. Sanno che se non si misura la temperatura non si può entrare. Loro come i genitori. È la valenza educativa dello sport».

Ora le attività termineranno? «Quelle federali sì, ma sarà luglio open, vale a dire che metteremo a disposizione il campo gratis per quei ragazzi che vorranno utilizzarlo. Ci sarà sempre personale dell’Arci Scampia, ma senza allenamenti particolari, solamente il gusto di giocare una partita».

Il futuro le fa paura? «Spero che questo Covid non causi la sparizione delle società. Mi auguro che le istituzioni, e il mondo del calcio, non lascino nessuno indietro. Che nessuno sparisca e che tutti possano ripartire con la loro attività».

Gianluca Agata (Il Mattino)

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