La scomparsa di Mario Savino, 76 anni: la musica e il calcio «patuto per patuto»

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“Le vite, come le storie, non andrebbero raccontate alla rovescia, ma a Mario Savino, morto ieri a 76 anni, sarebbe piaciuto così. Stroncato da un brutto male, se n’è andato a Lucera, dove si era ritirato da anni, ormai sono 25 quelli trascorsi dal tragico incidente in tangenziale che costò la vita all’amato figlio, Chicco. Dopo quel giorno nulla per lui fu come prima, persino il lavoro a cui teneva tanto aveva perso gusto, mordente, motivo.
Eppure continuava ad affrontare la vita col sorriso di sempre, appena un po’ più mesto, continuava a rivolgersi ai suoi interlocutori con il garbo che aveva acquistato in tanti anni di gavetta tra concerti e tv locali. Già perché Mario aveva almeno due volti: quello dell’impresario musicale e quello del presentatore televisivo. Quello dei grandi eventi veraci (fu manager di Gigi D’Alessio, Gigi Finizio, Tullio De Piscopo), ma non solo, occupandosi anche di Franco Califano, organizzando i concerti napoletani di Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante, Fabio Concato. Quello era il suo ruolo dietro le quinte. Poi c’era quello davanti alle telecamere, presentatore di «Tutto il calcio patuto per patuto», trasmissione calcistica di Canale 21 che impazzò tra gli anni Settanta e Ottanta, tra quiz che oggi sembrano archeotelevisione ma erano puro telepionerismo e il lancio di personaggi come Gino Rivieccio, che oggi racconta commosso: «Con la scomparsa di Mario se ne va una parte di me e di quell’irripetibile e glorioso momento. Anzi aggiungo: senza Mario Savino e Renato Russo non avrei fatto quello che volevo e che sono riuscito a fare. Mi consola il fatto che ora avrà raggiunto Chicco, la  cui atroce perdita ha segnato per sempre gli ultimi 25 anni della tua esistenza. Ora Casa Traversa ti manda un bacio e ti ringrazia per quello che hai fatto per lui. E piange».
Anche Gigi D’Alessio ha voluto ricordare sui social network l’impresario: «Con lui ho fatto il mio primo stadio San Paolo nel 1997. Un grande manager ma soprattutto un uomo meraviglioso e straordinario. Mario ti ho voluto tanto bene. Salutame a mamma’». Fu davvero Savino a portare l’allora divo neomelodico nella curva dello stadio, poi riempita da 18.000 anime capaci di intonare all’unisono le sue canzoni. Con il piglio tranquillo di sempre, Mario aveva bussato alle porte del Comune e del Calcio Napoli per ottenere la disponibilità del campo, poi di giornalisti perplessi dal salto compiuto dal futuro divo, quindi aveva messo in piedi una gioiosa macchina da guerra promozionale forte della collaborazione di Gigi, straordinario promoter di se stesso. 
La moglie Angela, i figli Stella ed Eleonora, gli amici di un tempo lo abbracceranno oggi per l’ultima volta: i funerali si svolgeranno alle 10.30, nella chiesa di Santa Maria della Rotonda a via Pietro Castellino, angolo via San Giacomo dei Capri.
Ciao Mario, ciao”.

Factory della Comunicazione

 Federico Vacalebre (Il Mattino)

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