Semplicemente il calcio, tutto quello che l’algoritmo non può…

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L’algoritmo, croce e delizia. Solo croce? Solo delizia? Certo, sarebbe una soluzione, ma…non potrebbe prevedere  una Corea, un 5 maggio, una Fatal Verona. Una soluzione “disperata” di un calcio che finisce nei grafici. Però in fin dei conti un peccato che non ci fosse l’algoritmo a decidere i risultati della 26esima giornata del campionato 80/81. Era il 26 aprile e sicuro l’algoritmo non avrebbe previsto che l’autogol di Ferrario dopo un minuto avrebbe condannato il Napoli primo in classifica alla sconfitta al San Paolo con il Perugia ultimo in classifica. Oppure quell’ Inter che doveva solo battere la Lazio, quel 5 maggio, o quel nubifragio di Perugia…E quel giorno della Fatal Verona? Con il Milan a pari punti con il Napoli che cadde rovinosamente? Il Napoli, nel pieno rispetto dell’algoritmo, vinse a Bologna e nell’ultima giornata si prese il titolo. Nessuno osi dire a Eriksson che sulla base dei gol fatti e subiti si può stilare la classifica. Il 20 aprile 1986 la Roma affrontò all’Olimpico il Lecce già retrocesso, ma una doppietta di Barbas fece calare il gelo… Emozioni senza algoritmo, ma si sa, la matematica è per le menti fredde!

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