ESCLUSIVA CALCIO FEMMINILE – A. Cama (att. Cesena): “Prima la salute e poi si potrà pensare al terreno di gioco”

All'interno l'intervista all'attaccante del Cesena

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Il calcio femminile, come tutta l’Italia, sta combattendo la battaglia del Coronavirus, per cercare di convivere con la pandemia, rispettando le regole. Nel frattempo il movimento femminile attende la decisione se e quando riprenderà a livello agonistico. Ilnapolionline.com ha intervistato l’attaccante del Cesena Alice Cama.

 

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Prima di questa sosta forzata, qual’era il bilancio tuo personale e del Cesena in campionato? “Allora, premetto che purtroppo con il Cesena per una buona parte della prima parte di campionato non ho giocato perché ho subito un infortunio che mi ha tenuto ferma per molto tempo. Quindi diciamo che non ho iniziato nel miglior dei modi, mentre prima della sosta mi sentivo in forma, così come me tutta l’anima squadra, è stato un anno un po’ particolare”.

In attesa di sapere se e quando si potrà riprendere il campionato di serie B, vorrei un tuo giudizio sulle prime tre della classifica, Napoli, Lazio e San Marino Academy. “Secondo me le squadre più attrezzate per salire possono essere tutte e tre. Sotto l’aspetto del gioco credo la Lazio sia la squadra che giochi meglio, subito dopo San Marino e infine il Napoli”.

I prossimi giorni potrebbero essere decisivi per il destino del calcio in Italia. Quali sono le tue sensazioni sulla questione? “Io credo che come prima cosa bisogna pensare alla salute, ovvio che porterei a termine la stagione, ma solo in massima sicurezza e credo che noi donne non abbiamo i mezzi per poter contrastare questo virus. Quindi tanto vale organizzare al meglio la prossima stagione”.

Infine vivi in Emilia Romagna, a livello di Covid-19, come state vivendo la situazione? “In Emilia Romagna credo vada un po’ meglio che in Lombardia, credo che dal 18 si sbloccheranno un po’ di altre cose. L’importante sarà sempre rispettare le regole, come il distanziamento sociale, solo così si potrà sempre più convivere con questa pandemia e limitare  al meglio i danni”. 

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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