Vulpis: “Il calcio è un’industria, ma stiamo andiamo in guerra con le scarpe rotte”

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Marcel Vulpis (Sport Economy) ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo durante la trasmissione Punto Nuovo Sport Show: Non conosco personalmente Vertelli, ma tutti ne parlano bene. Oltretutto ha ricevuto già da tempo diverse minacce contro la sua persona, l’hanno lasciato un po’ solo e per fare un parallelismo come il Governo sta lasciando noi italiani. CONI lascia solo Gravina? Non credo. Malagò ha sicuramente la passione per il calcio. Ma è più vicino al mondo delle Olimpiadi. Il suo circolo per molti anni ha sfornato molti azzurri importanti. Oggi la tutela sanitaria è fondamentale rispetto a qualsiasi esigenza quindi calca quest’onda che eticamente non è contestabile”.

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Ha aggiunto:“Il calcio fa bene a trovare soluzioni perché è un’industria e non va fermata, ma dico una cosa in anticipo: qualora ci dovessero essere casi Covid alla ripartenza, richiudere il campionato in malo modo darebbe un’ulteriore botta al sistema del calcio. Ad oggi lo Stato italiano dovrebbe portare i libri in Tribunale, l’alternativa è andare in Europa a calarsi le braghe in linea di principio. Credo che questa classe politica abbia talmente paura di fare ulteriori errori, dopo gli orrori a cui abbiamo assistito, che proprio sul tema della piattaforma dell’aggregazione sociale del calcio, non vuole finire sulla griglia. Se un politico è pavido deve dimettersi dall’incarico, non c’è un’altra opzione. Abbiamo bisogno di persone che siano veloci e decise nella risposta. Stiamo riaprendo il 4 Maggio e non abbiamo tamponi: andiamo in guerra con le scarpe rotte”.

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