Bergomi: “In questo momento non riesco a pensare al calcio. Tanta disponibilità dai calciatori”

Intervistato ai microfoni di Radio TMW l'ex calciatore dell'Inter Bergomi.

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L’ex capitano dell’Inter Beppe Bergomi, intervistato su TMW Radio parla della situazione in Italia relativa all’emergenza sanitaria.

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Come stai vivendo questo periodo difficile?
“Ho seguito il discorso del Papa che diceva di remare tutti dalla stessa parte, ha usato la metafora dello sport, bisogna agire da squadra. Pensavamo di essere invulnerabili ma questo virus ci ha fatto capire che abbiamo bisogno dell’altro. Cerco di pensare che tutti insieme, stando uniti, possiamo farcela”.

Tu vivi a Milano, com’è la situazione in Lombardia?
“Vedo, ogni giorno, immagini che mi colpiscono il cuore come i camion militari che traportavano le bare. Mia madre mi racconta dei tempi della guerra, noi queste scene non le avevamo mai viste. Riconosco di essere privilegiato a poter restare a casa. Conosco Bergamo e so che sono un popolo che sta soffrendo e sta lottando con dignità, proprio come sta facendo tutta l’Italia. Dobbiamo far tesoro di ciò che stiamo vivendo. Non possiamo ripartire come prima, significherebbe non aver capito nulla”.

Per te che sei stato campione del mondo, che effetto ti fa sentire l’inno italiano cantato dai balconi?
“Sono belle sensazioni. So che quando si ottengono buoni risultati, il popolo italiano sa unirsi. Dobbiamo essere grati a dottori e infermieri che si stanno battendo per noi con orgoglio e determinazione. Quando vestivo la maglia azzurra sentivo la responsabilità di rappresentare l’Italia. L’inno è un momento bellissimo”.

Le nostre giornate sono state stravolte e abbiamo imparato a dare un peso diverso allo scorrere del tempo…
“Passo il tempo cercando di stare in contatto con le persone più care e riscoprire il senso di fratellanza e umiltà. Faccio ogni tanto qualche collegamento via Skype per lavoro e poi cerco di stare con i miei ragazzi del 2003 della squadra che alleno”.

Gli adolescenti che reazione hanno avuto?
“I ragazzi di oggi dono molto maturi, l’ho notato durante gli allenamenti. Hanno bisogno di esempi positivi che sono in grado di seguire. Sono ragazzi con dei valori”.

I giocatori sono gli ultimi a essere ascoltati, come fa un calciatore a pensare di riprendere gli allenamenti?
“Alcune volte i calciatori vengono bistrattati. Sentivo che El Shaarawy sta facendo solidarietà e beneficenza allo Spallanzani e in Liguria. Tanti calciatori hanno fatto gesti importanti e faccio loro i miei complimenti. Spesso i calciatori sono gli ultimi ad essere ascoltati. I ragazzi di oggi hanno personalità e intelligenza e andrebbero ascoltati di più. Quando penso al mondo del calcio non penso solo alla Serie A, ai giocatori di serie inferiori non può essere tagliato lo stipendio”.

Ti infastidiscono le discussioni degli ultimi giorni tra i presidenti di Serie A sulla ripresa del campionato?
“Non riesco proprio a pensare al calcio. Aspetto ogni giorno le 18 quando arriva il bollettino delle vittime. Lascerei da parte le dichiarazioni e penserei alla vita delle persone”.

Dybala ha detto che in questi giorni gli mancava l’aria e non riusciva a fare nulla, queste parole fanno riflettere?
“Le parole di Dybala non le ho sentite. Paolo Maldini mi ha detto che sentiva qualcosa di estraneo nel suo corpo in questi giorni. C’è poco da scherzare in questo momento”.Cosa pensi del possibile taglio degli stipendi in Serie A?

Cosa pensi del possibile taglio degli stipendi in Serie A?
“Se si dovesse proporre un taglio di stipendi in Serie A, sono convinto che ci sarebbe un’adesione del 100% dei calciatori. Lo hanno dimostrato nei gesti che hanno fatto in questi giorni”.

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