L’ex azzurro Colomba: «Il Sud è un pezzo della mia vita. Spero non arrivi quello che è arrivato da noi».

0

Franco Colomba dice che è un po’ come un mondiale, come una competizione di quelle difficilissime, bisogna resistere, tenere duro, «non siamo italiani solo quando si gioca, è venuto fuori anche tutto il nostro spirito patriottico, ci siamo sentiti bistrattati, trattati male, ora sono tutti d’accordo con noi, e l’essere italiano è venuto fuori: non siamo affatto superficiali». Anche uno dei simboli di questa città e del Bologna-amarcord passa le sue giornate in casa. Colomba il virus lo sconfigge «seguendo le regole» e poi «organizzandomi in casa, leggo, cerco di fare delle cose». Ieri in tv passavano Italia-Argentina, il Mondiale del ’78, e Colomba allora si è messo in poltrona e ha riacceso quegli anni, quei momenti, «grande partita, ma fu la vittoria di Pirro». Sono attimi di normalità, anche Colomba si affida al revival. «Sono partite belle, anche se sai già com’è andata. Ho visto pure uno speciale su Bettega». La mattina esce, «porto fuori il cane e poi di nuovo un’altra volta la sera, sto alle regole, ma girare a quell’ora per il centro è incredibile».

Factory della Comunicazione

Bologna vuota, senza il caos degli studenti, dei turisti, della sua gente che effetto le fa?

«Abito in centro. Di giorno te ne rendi conto relativamente, qualcuno lo vedi, magari è a fare la spesa, scappa al lavoro. Ma la notte quando arrivi in Piazza San Francesco è spettrale. Sembra di essere tornati nel 1300, i palazzi antichi, il silenzio, manca solo quello con la lanterna».

Negli anni di piombo c’era la stessa tensione?
«No, anni diversi. C’era il terrore che succedesse qualcosa, un attentato, una bomba. Invece qui non c’è nemmeno spazio per la criminalità. Anche quella sta dentro casa».

Come si sta dentro casa?
«E’ strano. Mia figlia vive a Milano, è partita il venerdì precedente allo stop, e così è qui, lei fa l’avvocato e sta tutto il giorno dentro la stanza. Ma quando esce è un ritrovarsi, si mangia tutti assieme. E’ un lato positivo, ci si riscopre come una volta».

E suo figlio? Due attività di ristorazione importanti e di qualità.
«Ne sta soffrendo, come tutti. I locali sono chiusi in attesa che finisca tutto. E’ un settore in sofferenza. Mi auguro che finisca presto».

E poi?«In generale penso che la voglia di vita sarà tanta, la voglia di godersi le cose. Davvero valorizzeremo gli aspetti dello stare insieme, delle chiacchiere. Le cose semplici verrano rivalutate».

Anche il calcio.
«E’ l’ultima cosa a cui penso, adesso. Ci vuole responsabilità e finché non ci sarà la certezza che un contatto, un abbraccio, il sudore non porti nulla, non è possibile rischiare».

I calciatori non sono esclusi.
«No. E poi c’è la gente, non ha senso rischiare. Non voglio immaginare a un calcio che pensa solo a stesso, magari ci sarà un ridimensionamento. La crisi è di tutti».

Poteva essere l’anno giusto per un Bologna in Europa League?
«Avrebbe dovuto sfruttare alcuni momenti di questo campionato. Mihajlovic stava facendo un grande lavoro. E’ un cammino costante, ma serve continuità di rendimento per arrivare in coppa».

Quando allora?
«Magari l’anno prossimo. Poli, Palacio e altri danno sempre un contributo importante».

E Orsolini? Il rinvio dell’Europeo può favorirlo per la nazionale.
«Sì, e come lui in Italia ce ne sono altri. Zaniolo, Castrovilli, Barella. Certo Orsolini dovrà fare la sua parte. Quello che adesso è un gruppo di belle speranze tra un anno sarà la certezza».

Certezze. Ce ne sono ancora?
«La scienza, ci si deve affidare a quella. Non sono mai soldi buttati via per la sanità. Adesso è incredibile vedere come anche Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna siano in affanno. Non basta quello che è stato fatto, bisogna investire di più. Penso per esempio alle altre regioni, io sono molto legato al Sud».

Lei ha giocato ad Avellino. A Napoli, Reggio Calabria ha allenato.
«Il Sud è un pezzo della mia vita. Sento molti amici, spero non arrivi quello che è arrivato da noi».

FONTE CDS

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.