Gattuso: “Giorno di riposo? Non ci sarà, si pedala”

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Gattuso si tiene stretta la vittoria ma predica umiltà e mantiene saldi i piedi a terra. Getta acqua sul fuoco sulla vicenda Allan, che ha escluso dai convocati per Cagliari perché non lo aveva soddisfatto in allenamento, ma ribadisce che lui e tutti gli altri azzurri dovranno sempre pedalare forte. Ringhio non molla di un centimetro e vuole tenere altissima la concentrazione, tanto è vero che nel post partita ha rivelato di non aver concesso il giorno di riposo che i calciatori gli avevano richiesto fissando per oggi l’allenamento a Castel Volturno (squadra che stasera sarà presente al Med, dove ci sarà anche De Laurentiis, per la presentazione del suo nuovo film «Si vive una volta sola» con Carlo Verdone).

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«Dobbiamo dare continuità facendo un filotto di vittorie, prima di dire che siamo tornati. Non mi fido. Non dobbiamo dimenticare ciò che abbiamo combinato. La strada da seguire è questa».

Elmas di nuovo al posto di Insigne: come è andata?

«Insigne doveva giocare ma ha avuto un fastidio al ginocchio. Sono diversi. In questo momento chi sta meglio va in campo».

E le risposte dai due calciatori in scadenza, Callejon e Mertens?

«Penso che i giocatori debbano essere professionisti poi non mi riguarda se rinnovano i contratti. Rispetto i giocatori ma mi piace che si lavori al massimo. Poi se qualcuno mi dice che non sta bene, che non ha la testa giusta, gli do la mano e gli faccio i complimenti. Ma quando si scende in campo si dà il massimo, per rispetto di tutti».

Ha parlato molto bene di Mertens e lui ha fatto gol, un invito da parte sua per il futuro?

«Al di là del gol, fa diventare tutto semplice quando viene a legare. Abbina furbizia a grande qualità e non a caso ha fatto 120 gol. Peccato abbia 33 anni, io faccio l’allenatore e non sono il proprietario del club. Il calcio è azienda, io parlo delle qualità di ognuno, poi altre cose spettano alla società. Dopo l’esperienza che ho passato a Pisa e a Creta voglio fare l’allenatore. I soldi non sono miei, sono dipendente e le scelte le deve fare chi comanda. Posso dare pareri e me l’hanno chiesto: la dirigenza sa quello che penso».

E su Allan?

«Dico che domani è un altro giorno, non si porta rancore e sarò il primo ad incitarlo. Ma bisogna allenarsi in un certo modo. So che Allan ha avuto proposte importanti, ma quelli sono problemi della società. L’importante è che in allenamento io veda senso di responsabilità e professionalità. Grande disponibilità con Allan per riuscire a metterlo nelle condizioni migliori».

Come è il presente e il futuro?

«Qui rischiamo tanto. Noi dobbiamo fare 40 punti. Questa squadra ha grandissime qualità, ma non può permettersi di scherzare col fuoco. Per uscire dalle difficoltà bisogna pensare 24 ore al giorno al Napoli. Alla fine tireremo le somme».

Quanto è importante questa vittoria a Cagliari?

«Abbiamo fatto quello che dovevamo, ma potevamo chiuderla in diverse occasioni a campo aperto e abbiamo sofferto fino alla fine. Mi è piaciuta la mentalità, la voglia di aiutarsi».

Ora si fida un podi più della squadra?

«No, i ragazzi mi hanno chiesto a fine partita il giorno di riposo ma non ci sarà, si pedala. Bisogna fare una serie di partite come queste ultime, la squadra ha bisogno di grande compattezza in ogni aspetto quotidiano, da come si vive lo spogliatoio al campo».

Su cosa hai lavorato, testa o tecnica?

«Tecnicamente non posso insegnare nulla ai ragazzi, ma doveva capire come sviluppare il gioco, abbiamo cambiato qualcosa nel palleggio, ma ci mancava sempre compattezza».

Elmas le è piaciuto?

«Ha 20 anni, grande forza fisica ma anche tecnica, se riesce a stare con i piedi per terra può fare cose importanti nel calcio».

Quanto manca per vedere il Napoli di Gattuso?

«Non deve essere il mio, ma fare tutte e due le fasi». Fonte: Il Mattino

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