E’ scomparso Gino Bertucco: Quel goal al Collana nel ’58…

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IL LUTTO

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Quelle 58 partite disputate con la maglia del Napoli da Gino Bertucco, ex centrocampista scomparso a 82 anni. La più importante fu quella del 20 aprile del ’58. Perché venne giocata contro la Juventus di Boniperti, Charles e Sivori. Perché fu decisa dal gol del ventenne veronese, quello del 4-3 a due minuti dalla fine. Ma soprattutto perché fu l’unica con i tifosi a bordocampo. Cinquemila napoletani sistemati intorno al rettangolo verde dello stadio Collana, al Vomero, la casa degli azzurri (il San Paolo sarebbe stato inaugurato il 6 dicembre del ’59, altra gara e altra vittoria contro la Juve).

IL POLSO DI LO BELLO

Una partita storica, perché mai si erano visti tifosi a ridosso dei giocatori in una partita di Serie A. Il migliore arbitro dell’epoca, il leggendario Concetto Lo Bello da Siracusa, fu convocato dai responsabili dell’ordine pubblico. La capienza del Collana era per 30 mila spettatori, però ai cancelli s’erano presentati almeno in 50 mila, senza contare quelli sistemati sui balconi dei palazzi che confinavano con lo stadio.

Lo Bello sbloccò la situazione decidendo di far accedere 5 mila tifosi a bordocampo, chiarendo subito: «Al minimo problema io sospendo la partita». Bisognava ascoltare il parere dei capitani, però. Lo Bello disse poche e chiare parole a Pesaola e Boniperti: «A me i tifosi a bordocampo non fanno paura: e a voi?».

Neanche a due squadre di uomini veri, che regalarono grandi emozioni, un 4-3 epico. La carriera di Bertucco, dopo le 58 presenze con sei gol in azzurro dal 1957 al 1961, scivolò verso la provincia del calcio, ultima tappa alla Sanremese, di cui poi sarebbe stato allenatore. E a Sanremo è morto, ormai lontano dal calcio. La storia di quel gol del ’58 ha ispirato il libro «Una domenica d’aprile», scritto dal giornalista Giuliano Capecelatro per lanieri Edizioni (sarà presentato mercoledì 5 alle ore 18 presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare in via Cesario Console).

Un tuffo nel passato, non solo calcistico, anche attraverso i ricordi di Bertucco, dal suo primo giorno nello spogliatoio azzurro governato da Vinicio e dove sarebbero circolate compresse di Micoren, il doping di quei tempi. Quel gol non cambiò la vita di Gino. Niente premi partita, però uno sfizio se lo tolse e cambiò auto. Passando dalla Seicento alla Millecento super, sempre Fiat. Fonte: Il Mattino

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