…e poi improvvisamente senza: cercasi Josè Callejon

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Josè Callejon, qualsiasi ruolo, qualsiasi posizione e una maglietta azzurra, sempre, rigorosamente, a maniche lunghe. E’ così dall’ estate del 2013 quando giunse a Napoli con Rafa Benitez. Dopo, tassello insostituibile di chiunque si sia seduto sulla panca partenopea. Uno stakanovista, un totem con i suoi tagli sul secondo palo, dove puntuali arrivavano le cartoline di Insigne. Ancelotti lo ha arretrato a centrocampo, ma nella scorsa stagione non ha potuto farne a meno nel suo 4-4-2 dove allo spagnolo veniva chiesto di fare da collante tra i reparti.

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7 sono le sue stagioni in azzurro, 7 è il numero di maglia che porta dietro la schiena è 7 anche considerato uno dei numeri magici nella cabala. Eppure dopo aver tanto corso su e giù per la corsia di destra, l’infaticabile treno di Mortil si è fermato. Nemmeno un minuto con Liverpool e Bologna: mai successo prima in 7 stagioni che lo spagnolo rimanesse in panchina per due gare di fila. Con Ancelotti, già dalla passata stagione, aveva iniziato la sua parabola discendente. Contro il Bologna, poi, il cambio di modulo con il ritorno al 4-3-3, ma anche in questo caso Ancelotti ha preferito dare spazio a Lozano. Il tutto con Callejon che ha il contratto in scadenza. Anche se non si dovrebbe ci ci chiede se si tratti solo di un caso…
Il Mattino
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