Approfondimento – R. Muni: “Portici, cambiano i valori, ma non il risultato”
Quella appena terminata è stata una settimana difficile in casa del Portici, con il cambio alla guida tecnica. Mauro Chianese è stato esonerato e questa, per la dirigenza ed il presidente Ragosta, è stata una decisione molto sofferta. Viste le premesse della scorsa estate, sembra assurdo un epilogo del genere. Eppure, una scossa all’ambiente andava data e, come tradizione vuole, quando le cose vanno male è sempre l’allenatore a pagarne le conseguenze. 
Buona fortuna mister Chianese e grazie per aver fatto assaporare alla cittadina vesuviana l’ebbrezza dei playoff. È cambiato qualche fattore, innanzitutto in panchina. È Alessandro Mattiacci, promosso tecnico della prima squadra, ad ereditare il ruolo di Chianese. Il neo tecnico ha lasciato in panchina Improta e Di Prisco, lanciando Coratella e D’Acunto dal primo minuto, supportati da Onda. Pur mescolando le carte, tuttavia, il risultato non è cambiato ed il Portici ha incassato un’altra sconfitta sul difficile campo di Trastevere. Una sconfitta di rigore, poiché entrambe le reti della formazione capitolina sono scaturite da calcio dagli undici metri. Inoltre, il penalty che ha sbloccato il risultato è sembrato a dir poco generoso. Detto questo, va ribadito che la squadra azzurra ha davvero fatto molto poco per cercare di raddrizzare la partita, mettendo a nudo una fragilità caratteriale piuttosto allarmante. Fragilità che è stata confermata dall’espulsione di Onda, a metà della ripresa. Dovrà lavorare molto mister Mattiacci per svegliare dal torpore Di Prisco e compagni e dovrà farlo velocemente, poiché la classifica, al momento, è seriamente pericolosa. A cinque turni dal giro di boa, il Portici è impantanato nelle sabbie mobili della zona playout. All’orizzonte c’è una nuova sfida difficile, contro l’Aprilia, squadra rivelazione in lotta per i playoff. Sarà il pubblico del San Ciro a dover sostenere la propria squadra del cuore, alla ricerca di una svolta e di preziosi punti salvezza.
a cura di Riccardo Muni