De Laurentiis junior-Allan: che lite. Dopogara infuocato, cinque senatori dettano la linea

Duro faccia a faccia con il brasiliano

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Il ritiro “costruttivo” (?), viene catalogato come decisione punitiva, alimenta una reazione di pancia, spinge a scavalcare recinti invisibili oltre i quali il terreno diviene minato: il resto è un attimo. La sagoma di Edoardo De Laurentiis – non solo il vice presidente, ma uno degli eredi del presidente – compare improvvisamente, come spesso accade e, forse, quello è il momento meno propizio per incrociare gli sguardi e poi le rispettive opinioni con Allan: ci vuole poco, su un pavimento reso già infiammabile dalle implosioni precedenti, che esploda il caso e poi il caos, e che la frattura si allarghi, divenga quasi incontrollabile, travolga e lasci ancora gli avanzi di un malessere che ormai è di chiunque, d’una squadra che ha deciso, autonomamente, di “insorgere” e di una società che scopre lo stupore per una scelta così lacerante, una ferita da rimarginare in fretta attraverso la mediazione delle parti e una serie di messaggi che poi partono all’alba del mercoledì. Mentre, intorno s’avverte il disorientamento generale e nel silenzio di Castel Volturno, stavolta, non vola neanche un retro-pensiero ma s’ode solo e semplicemente il rombo dei motori e la sensazione sgradevole d’essere finiti in una palude. Fonte: CdS

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