Dzeko è l’emblema della collaborazione giocatore-arbitro

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L’arbitro che combatte il razzismo (che non avrà la deroga a fine stagione da parte dei vertici dell’AIA, complimenti…) ha affrontato il problema con decisione e serenità. Già durante l’intervallo, c’erano stati dei contatti sia con le società (il Napoli aveva chiesto attenzione proprio sui cori che si erano percepiti), sia con il responsabile dell’ordine pubblico. Dopo otto minuti dall’inizio del secondo tempo, ha fatto fare l’annuncio dallo speaker dello stadio, come prevede il protocollo UEFA (e anche il nostro). Dopo quattro minuti, udito l’ennesimo coro (quello che inneggia al Vesuvio), Rocchi ha fischiato (con sorpresa di Zaniolo e Fonseca, che pensavano ad un fallo che non c’era ovviamente stato) interrompendo la partita, facendosi dare il pallone e radunando le squadre a centrocampo (ci rimarranno due minuti esatti). A Kolarov che chiedeva spiegazione, gli ha risposto che erano «quattro volte che lo ripetevano», a Dzeko ha dato l’ok per rivolgersi verso la Curva per invitarla a sostenere la Roma, ad applaudire la squadra e a fermare i cori. In caso si fossero ripetuti, infatti, la gara sarebbe stata sospesa. Il capitano della Roma è stato bravissimo (ottima collaborazione giocatori-arbitro), Rocchi ha apprezzato dandogli la mano.

Fonte: CdS

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