Cosa va in Lorenzo Insigne? Sa essere altruista

Istinto goleador, tre reti realizzate

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Il senso del gol, a un certo punto, è ricomparso prepotentemente: ma era la prima giornata, a Firenze, e sembra ormai quasi una vita fa. L’Insigne trascinante è rimasto a ondeggiare ai margini del Napoli, però ha dimostrato di esserci, paradossalmente più in uno schema (quello che sembra gli faccia venire il prurito) che nell’altro (il tridente: che lo riconduce alla sua giovinezza o anche all’epoca più fertile, in A, con Sarri). Ma l’ampiezza del giocatore rimane, ha un repertorio vasto che può consentirgli di fare varie cose: esterno di sinistra, «sottopunta» come s’usa dire adesso, esemplare del tridente, riferimento del 4-4-2. A Firenze, e anche nella stagione scorsa, quando Ancelotti è intervenuto ed ha inevitabilmente spogliato il Napoli dal «sarrismo», Insigne ha scoperto orizzonti insoliti, ci si è tuffato dentro e anche con quella personalità indispensabile per fronteggiare le esigenze imposte dal ruolo di chi deve continuamente dimostrare di poter provare ad essere profeta in Patria. Il suo avvio è il segnale di una presenza, l’incipit per una stagione nella quale può spargere parecchio di suo, quella imprevedibilità nel fase di palleggio, ad esempio, o anche la tendenza a saper andare «dentro» al campo, ad impossessarsi delle linee; e se invece dovesse essere ancora 4-3-3, è tutto raccolto nell’istinto, sviluppatosi da Zeman in poi. Tre reti non sono poche e neanche tanto, ma non rappresentano neanche una preoccupazione per chi è abituato a costruirsi nel tempo, per afferrare al volo le occasioni del bomber che è in lui: c’è stato un periodo, stagione 2016-2017, che la crisi d’identità dell’attaccante, di chi (cioè) annusa la porta, s’è manifestata seriamente e anche «pericolosamente», gli ha rubato un trimestre, l’ha tenuto «congelato» sino al 19 novembre, il giorno della resurrezione di Udine, una doppietta e l’inizio della sua nuova era. Ne avrebbe segnati venti, da quel momento in poi: il proprio record personale. Quelli come Insigne il gol sanno dove trovarlo. 

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La Redazione

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