Prandelli a Il Mattino: “Il Napoli mai così vicino alla Juve”

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Cesare Prandelli ai microfoni de Il Mattino

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Il trono della Juventus è minacciato da una lunga lista di congiurati. «Il campionato non finirà a Pasqua, ci sono almeno 4 squadre che possono divertirsi e divertire i tifosi. E il Napoli non è mai stato così vicino alla Juve come adesso. Più dell’Inter»

 Ex ct, allenatore brillante e moderno, pronto a tornare in pista alla prima chiamata che lo motiverà, fa le carte alla serie A che parte sabato. «Sarà una stagione divertente e piena di equilibrio».
Prandelli, questo perché la Juve ha cambiato allenatore?
«No, questo perché il Napoli si è mosso bene sul mercato, con intelligenza, prendendo le pedine giuste e ascoltando le indicazioni di Ancelotti. Gli azzurri hanno un vantaggio enorme che si chiama continuità: delle squadre al vertice è l’unica che non ricomincia daccapo, puntando su una ossatura storica, che inizia ad avere l’abitudine a giocare a certi livelli».
Agnelli ha fatto bene a prendere Sarri?
«Se Maurizio ha l’abilità – e io credo che ce l’abbia – di mettere subito la sua impronta in una squadra piena di campioni fino ad adesso abituati a essere poco connessi tra di loro, sarà uno spettacolo puro. Non credo che sia un rischio che alla Juve non abbiano calcolato, ci vuole pazienza ma alla fine difficile che non ci sia una risposta in termini di spettacolo».
Ingiusto mandar via uno come Allegri?
«Hanno deciso di chiudere un ciclo e mi pare che possa essere una cosa logica. Massimiliano ha la fortuna di andare via da stravincente. Chi arriva dopo di lui, raccoglie una eredità pesante perché alla Juve non esistono stagioni di transizione».
Torniamo al Napoli. Arriva Lozano.
«Ecco, le sue qualità sono indiscusse. Ma nel Napoli di Carlo si esalterà: in questi anni, De Laurentiis questi colpi di mercato non li ha mai sbagliati. Lui ha una grande abilità a trovare calciatori che anche sotto il profilo caratteriale si sposano bene con il progetto Napoli. Difficile trovare dei flop».
Però Icardi non sembra così convinto...
«Non entro nel merito delle scelte, dipende anche da quello che gli dicono. Certo io dico solo che vincere a Napoli ha un valore straordinario: come sei felice lì se vinci non lo sei da nessuna altra parte».
L’argentino è uno di quelli che cambia gli equilibri?
«Lo è. Nel senso: se uno cerca un attaccante finalizzatore puro, ecco che lui è il numero uno».
Insigne ha convinto Ancelotti: non giocherà più seconda punta.
«Beh, se non era sereno ha fatto bene a parlarne col suo allenatore. Non solo il Napoli spera in una grande stagione di Lorenzo, è l’anno dell’Europeo e ce lo auguriamo tutti. Io poi sono quello che giovanissimo ha avuto il coraggio di portarlo in Nazionale»
Piaccia o no, il ritorno di Mario Balotelli è una grande notizia per la nostra serie A?
«Tutto dipende sempre da lui, dalla sua testa ancor prima che dai suoi piedi. Ma ha fatto una scelta non di poco conto dicendo di sì al Brescia perché implica l’assunzione di responsabilità: quella è a casa sua e lo sa che le aspettative sono tante e diverse da quelle che avrebbe avuto altrove. Mi aspetto tanto da lui»
Il campionato non è mai stato così equilibrato.
«Era il desiderio di tutti: coinvolgere milioni di tifosi che potessero sognare per mesi lo scudetto, dopo tante stagioni prevedibili e monotone. L’Inter con gli arrivi di Lukaku e probabilmente di Sanchez e l’ingaggio di Conte fa un grande balzo in avanti: Antonio è uno che ci mette davvero poco a imporsi e a farsi capire. Ma anche il Milan con Giampaolo ha ambizioni importanti».
Il suo auspicio?
«Vorrei vedere in Europa un’italiana che vince una coppa. Spero che chi, magari anche in Europa League, avrà questa chance, non vi rinunci pensando che sia una coppa che non vale nulla. Proprio come ha fatto Sarri col Chelsea».

Fonte: Il Mattino

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