La FIGC squalifica Raiola: Ecco la replica dell’agente!

Ecco la replica dell'agente dopo la squalifica ricevuta da parte della FIGC

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Mino Raiola e il cugino Vincenzo sono stati squalificati dalla FIGC. Al momento sarebbero sconosciuti i motivi di questa sanzione, ufficiale però la durata delle due squalifiche: Due mesi per Vincenzo Raiola e tre per Mino.

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ECCO IL COMUNICATO DELLA FIGC

 

PROCEDIMENTO N. 4/PS STAGIONE SPORTIVA 2018/2019 A CARICO DI CARMINE RAIOLA – THREE SPORTS BUSINESS LTD IN PERSONA DEL SUO LEGALE RAPPRESENTANTE PRO TEMPORE, SIG. CARMINE RAIOLA – VINCENZO RAIOLA – VIESSE SPORT LTD, IN PERSONA DEL SUO LEGALE RAPPRESENTANTE PRO TEMPORE, SIG. VINCENZO RAIOLA.

La Commissione Procuratori Sportivi, ogni altra eccezione, deduzione e difesa rigettata, condanna i Sig.ri Carmine Raiola e Sig. Vincenzo Raiola, in proprio ed in qualità di legali rappresentanti delle società da essi rappresentate (e nello specifico, quanto al Sig. Carmine Raiola, della società Three Sports Business Ltd., 40 Villa Fairhomme, Sir. Augustus Bartolo Street, Tà Xbiex Malta; quanto al Sig. Vincenzo Raiola, della società Viesse Sport Limited, 10 Maccurtain Hill, Clonakilty, Cork, Ireland), alla sanzione della sospensione dall’esercizio dell’attività di procuratore sportivo nella misura, rispettivamente:

  • quanto al Sig. Carmine Raiola, di mesi 3;

  • quanto al Sig. Vincenzo Raiola, di mesi 2.

 

LA REPLICA DI RAIOLA

Questa sospensione in Italia non è una sorpresa, purtroppo. Personalmente temo sia una decisione ispirata da logiche di palazzo, senza tener conto della realtà. Suppongo che non mi abbiano ancora perdonato le critiche che avevo mosso alla FIGC per lo stato in cui versa il calcio italiano e anche per gli ultimi episodi di razzismo. Credo che questo possa aver avuto un peso sulla decisione perché mi hanno coinvolto in una storia inventata ad arte con la quale non ho nulla a che fare. Il diritto e la giustizia dovrebbero sempre prevalere in un ordinamento civile e quindi ho fiducia che a breve tutto verrà chiarito. Non solo chiederò giustizia ma tutelerò anche la mia libertà di pensiero e parola in ogni sede e grado di giudizio perché voglio fare qualcosa per il calcio italiano e sono determinato a lottare per migliorare il sistema”.

A cura di Emilio Quitneiri

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