Non fu Tapie a “rubare” Maradona al Napoli

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Ora l’ingegnere vive con la compagna Roberta Cassol in un angolo da sogno in corso Vittorio Emanuele, a bordo della sua piccola auto attraversa i vicoli, va a pranzo nelle trattorie dei Quartieri spagnoli, dove è accolto sempre con affetto. Una preghiera ai camerieri a fine pranzo: «Niente caffé, forse sono l’unico napoletano che non lo beve». Al tavolo dell’ex presidente si vedono raramente uomini di calcio. Quello a cui è rimasto più legato è Vinicio, l’allenatore che nel 75 aveva regalato a Napoli la speranza del primo scudetto. Caratteri forti, Corrado e Luis litigarono pochi mesi dopo quell’appassionante campionato, ovviamente vinto dalla Juve, e il Napoli avrebbe conquistato la Coppa Italia del 76 con due vice allenatori in finale, Delfrati e Rivellino. E con Maradona ora come va? Si sono visti l’ultima volta a Firenze due anni fa. «Lui dice ancora che fui il suo carceriere perché non gli permisi di andare al Marsiglia. Infatti. Fosse dipeso da me, non avrebbe mai lasciato Napoli». Glielo sottrasse non Tapie, ma la cocaina. Fonte: Il Mattino

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